Assicurazioni

Investimenti e previdenza, per Athora cruciale la figura del consulente

Gli italiani risparmiano poco e quel poco non lo investono, soprattutto al Sud, rivelando così che avere un gruzzoletto da parte è una forma di tutela contro le spese impreviste. Questa la fotografia che scatta l’Osservatorio Look to the future di Athora Italia, realizzata in collaborazione con Nomisma, sui sentimenti degli italiani in tema risparmio.

L’importanza del risparmio per le famiglie italiane risulta pressoché invariata rispetto al passato. Tuttavia nel Mezzogiorno aumenta la quota di chi riconosce al risparmio un’importanza maggiore di quella attribuita dai propri genitori (39% contro 34% del dato complessivo italiano). Rispetto alla generazione precedente, oggi risparmiare è più difficile soprattutto per gli abitanti del Centro Italia, con il 76% che la pensa così, contro il 64% del Nord e del Mezzogiorno.

Risparmio: le donne sono le più insicure

A livello di genere, se gli uomini italiani vedono l’incertezza come emozione dominante (64%, vicino alla media nazionale del 66%), le donne si mostrano più preoccupate degli uomini (59% contro 46%).

Gli uomini trovano sia nel futuro della società che in quello personale più motivi di tranquillità. Le maggiori preoccupazioni derivano dalla stabilità del Governo (53% donne, 37% uomini), cambiamento climatico (78% donne, 66% uomini), aumento dei prezzi (88% donne e 77% uomini) e microcriminalità e sicurezza (75% donne e 66% uomini).

Le donne in particolare sono preoccupate sull’incapacità della pensione pubblica di sostenere le spese familiari (lo dichiara il 74% delle donne, contro il 62% degli uomini) e lo stato di salute personale e dei familiari (preoccupazione comune al 64% delle rispondenti di genere femminile, contro il 52% degli uomini).

Cruciale la figura del consulente finanziario

In un contesto di incertezza e di educazione finanziaria già frammentata, un italiano su quattro affronterà la prossima scelta di investimento in modo autonomo, dato che sale al 31% riferito a Sud e Isole. Il 44% invece prenderebbe la decisione di come investire il proprio denaro a seguito di un confronto con il consulente bancario. Percentuale che sale al 51% tra i risparmiatori nel Nord Italia.

Dai dati dell’indagine emerge quindi il valore cruciale della consulenza finanziaria come strumento per orientarsi in decisioni di risparmio e investimento.

Sebbene una parte significativa degli italiani si affidi al confronto con il consulente per gestire i propri investimenti, la tendenza a prendere decisioni in autonomia sottolinea una diffusa carenza di cultura finanziaria che permea trasversalmente le diverse fasce d’età della popolazione, il genere o la provenienza. Da qui la necessità di investire maggiormente sull’educazione finanziaria.

Un occhio anche alla previdenza

Gli uomini mostrano una maggiore fiducia rispetto alla capacità della pensione pubblica di rispondere – da sola – ai bisogni propri e della propria famiglia (24% vs 13% delle donne). Particolarmente sfiduciati nei confronti del sistema di previdenza pubblica i 45-54enni: solo il 13% difatti crede che la previdenza pubblica possa rispondere pienamente alle esigenze future.

La pensione integrativa viene adottata per lo più nel Nord Italia (29% contro il 24% del Centro e il 13% di Sud e Isole). I più possibilisti sul fatto di accedere in futuro ad una simile soluzione sono il 27% degli under 55, contro il 13% di chi ha più di 55 anni.

Ma il vero divario tra le diverse zone d’Italia si presenta in relazione alla capacità di sostenere spese impreviste: il 59% e il 42% dei residenti nel Nord Italia dichiara di riuscire ad affrontare senza difficoltà spese impreviste rispettivamente di 800 euro e 1.500 euro: tali percentuali si riducono al 46% e al 22% al Centro e al 36% e al 20% al Sud e Isole (dove è addirittura il 42% ad affermare di non essere in grado di sostenere una spesa imprevista di 1.500 euro).