Economia

Intesa SanPaolo, piano di incentivazione di lungo termine

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(Teleborsa) – Il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, riunitisi ieri sotto la presidenza di Enrico Salza e di Giovanni Bazoli, hanno deliberato – secondo le rispettive competenze – di proporre dell’Assemblea ordinaria convocata per il 28-30 aprile 2010 l’approvazione di un Piano di Incentivazione di lungo termine basato su strumenti finanziari, destinato a una parte del Management del Gruppo Intesa Sanpaolo e predisposto allo scopo di favorire il raggiungimento degli obiettivi pluriennali che saranno individuati dal nuovo Piano d’Impresa. Il Piano di incentivazione proposto, si legge nella nota, comporta l’erogazione a favore dei destinatari di un compenso variabile differito nel tempo la cui misura è determinata in funzione dell’andamento relativo dell’azione ordinaria Intesa Sanpaolo e risulta pertanto qualificabile come piano di compenso basato su strumenti finanziari ai sensi dell’art.114-bis, comma 1 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n.58. In conformità a quanto previsto dall’art.84 bis del Regolamento Emittenti, le caratteristiche del Piano di incentivazione – in base alle informazioni disponibili al momento dell’approvazione della proposta – sono illustrate in dettaglio in apposito Documento Informativo, che forma parte integrante della Relazione del Consiglio di Gestione in merito al punto 7. dell’ordine del giorno dell’Assemblea ordinaria convocata per il 28-30 aprile 2010, reso disponibile in data odierna presso la Sede sociale e la Borsa Italiana S.p.A. nonché nel sito internet group.intesasanpaolo.com. A tale riguardo il nuovo Piano LTI è da considerarsi “di particolare rilevanza” in quanto rivolto, tra gli altri, a soggetti che svolgono funzioni di direzione e a dirigenti che abbiano regolare accesso a informazioni privilegiate e detengano il potere di adottare decisioni di gestione che possono incidere sull’evoluzione e sulle prospettive future del Gruppo. Tenuto conto che il Piano LTI non prevede l’assegnazione di titoli, ma esclusivamente l’erogazione di un controvalore in denaro collegato all’andamento delle quotazioni azionarie, il Documento Informativo non contiene le informazioni strettamente riconducibili a meccanismi che considerano l’attribuzione di azioni e/o opzioni. L’intera politica retributiva di Intesa Sanpaolo, in cui il Piano proposto si inserisce, è fondata su una logica meritocratica e coerente con le strategie di sostenibilità che connotano il Gruppo, finalizzata a garantire un reale collegamento dei compensi con l’effettività e stabilità dei risultati e del livello di patrimonializzazione. Per la componente variabile, tale politica prevede anche l’adozione di specifici meccanismi e sistemi di incentivazione orientati sia al raggiungimento dei budget annuali sia al perseguimento, a livello pluriennale, di una sana e prudente gestione, nonché al rafforzamento patrimoniale. Il Piano proposto rafforza il collegamento tra la remunerazione del Management e la sostenibilità nel tempo dei risultati e degli altri indicatori e recepisce le indicazioni e le linee guida in materia emanate dagli organismi internazionali e dalla Banca d’Italia.