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Influenza: se ci ammaliamo di più è per colpa di un gene

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New York – Scoperto nel Dna umano un’punto debole’ che rende l’influenza più pericolosa per alcuni individui, con rischio di ospedalizzazione: si tratta di una mutazione genetica che impedisce all’organismo di adottare l’opportuna protezione contro i virus influenzali.

Gli individui che ne sono portatori, è spiegato sull’ultimo numero della rivista Nature, finiscono per risentire di più a livello polmonare dell’influenza.

E’ la prima volta che si scopre un gene umano che influisce sulle reazioni individuali ai virus dell’influenza. La scoperta, frutto dello studio di Aaron Everitt del Wellcome Trust Sanger Institute, potrebbe spiegare perché alcuni individui sono morti di H1N1 mentre altri non hanno risentito granché dell’infezione e indica chi rischia di più in caso di pandemia influenzale.

Il discrimine tra un’influenza lieve che al più fa perdere qualche giorno di lavoro e una cena tanto attesa e una forma influenzale tanto grave da richiedere il ricovero è custodito in una mutazione sul gene IFITM3, hanno scoperto gli esperti. IFITM3 è una molecola essenziale per difendersi dai virus e per
accendere la risposta immunitaria dell’organismo all’influenza comune come pure ad altri virus influenzali come H1N1. Infatti quando i ricercatori hanno tolto IFITM3 al Dna di topi e poi li hanno infettati con un normalissimo virus influenzale, gli animali sono morti.

In seguito i ricercatori hanno cercato il gene IFITM3 in 53 pazienti ricoverati per influenza e trovato la mutazione su IFITM3, che è rara nelle persone normali. Questa mutazione porta a una versione più corta della proteina IFITM3 che rende le cellule più suscettibili all’infezione virale.