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INFLAZIONE: L’EFFETTO PETROLIO PESA SU EUROLANDIA

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L’effetto petrolio ha avuto conseguenze negative non solo per l’Italia ma anche per il resto di Eurolandia.

A giugno l’inflazione annua è balzata al 2,4% contro l’1,9% di maggio. Se non si considera il comparto energetico, la cosiddetta “core-inflation” passa dall’1% al 1,2%.

Tra i Paesi della zona euro, da segnalare gli incrementi tendenziali di Germania (dall’1,5% al 2%), Francia (dall’1,6% all’1,9% provvisorio), Spagna (dal 3,2 al 3,5%) e Italia (da 2,5% al 2,7%).

Secondo i dati diffusi da Eurostat, l’inflazione tendenziale più alta resta quella dell’Irlanda che è passata dal 5,1% di maggio al 5,4%, seguita dal Lussemburgo con il 4,4% (2,9% a maggio).

Nell’intera Ue a giugno si è segnato un aumento
dall’1,7% di maggio al 2,1%. La media dei dodici
mesi precedenti in Euro-11 è stata pari all’1,7%.

(Vedi anche articolo WSI delle 3:02).