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India: Novartis contro i farmaci indiani

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Un tribunale indiano ha emesso una sentenza storica che preserva la legge indiana sui brevetti e dà torto alla multinazionale farmaceutica svizzera Novartis, che voleva far dichiarare illegittima la normativa che consente alle industrie indiane di produrre copie a basso costo equivalenti generici e di qualità dei farmaci essenziali e salva-vita, finanziariamente accessibili per i Paesi in via di sviluppo. “Questa sentenza è un grande sollievo per milioni di pazienti e medici che operano nei Paesi più poveri e che dipendono interamente in larga misura da farmaci prodotti in India – spiega Raffaella Ravinetto, presidente dell’associazione umanitaria Medici Senza Frontiere in Italia -. La Corte Indiana ribadisce il diritto dei Paesi come l’India a emanare leggi che facciano proprie tutte le clausole di salvaguardia previste negli accordi internazionali sul commercio e scongiura il rischio di una ulteriore restrizione della possibilità di produrre farmaci generici, indispensabili per far fronte alle esigenze di salute pubblica delle popolazioni più vulnerabili. Chiediamo a tutte le multinazionali farmaceutiche e ai Paesi ricchi di rispettare la legislazione indiana e di smettere di spingere affinché i Paesi in via di sviluppo adottino regimi ancora più restrittivi in materia di brevetti sui farmaci”.
La Novartis aveva trascinato in giudizio il Governo indiano per forzarlo a modificare la legge indiana sui brevetti in modo da ottenere una più facile e più ampia protezione della proprietà intellettuale dei suoi farmaci. Novartis affermava che la legge indiana – che consente entro certi limiti la produzione di versioni generiche di alcuni medicinali essenziali – non rispetta le regole fissate dall’Organizzazione mondiale del commercio: accuse giudicate prive di fondamento dall’Alta Corte di Chennay.
Fino al 2005 l’India non riconosceva brevetti sui farmaci: a partire dal 2005 – quando la Wto aveva richiesto ai Paesi in via di sviluppo di rispettare e mettere in atto le nuove norme sui brevetti imposte dall’Organizzazione – l’India ha approvato una legge sui brevetti che prevede alcune misure di salvaguardia, come quella secondo cui i brevetti sono concessi solo sui farmaci realmente innovativi. Questo significa che le compagnie che vogliono brevettare banali semplici miglioramenti a un principio attivo già in commercio al fine di estendere ulteriormente il loro monopolio sui farmaci esistenti, non potranno farlo in India.
Novartis chiedeva che proprio questa clausola di salvaguardia per i pazienti fosse rimossa dalla legge indiana. Se la Corte avesse dato ragione alla multinazionale si sarebbe drasticamente ridotta la possibilità di produzione di farmaci in generici “made in India” che sono cruciali per il trattamenti di malattie mortali in moltissimi paesi in via di sviluppo.