Economia

Incentivi auto: stop per l’elettrico, in arrivo per diesel e benzina

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Il problema del parco auto vecchio ed obsoleto non si può risolvere attraverso un provvedimento unico. Per rinnovare i veicoli circolanti in Italia, che risultano essere troppo inquinanti, è necessario un intervento articolato. Ad esprimersi in questo senso è Gilberto Picchetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il quale ha aggiunto che è importante intraprendere un percorso costituito da un lato da incentivi ed aiuti economici e dall’altro è necessario andare a standardizzare i prezzi del nuovo mercato. La nuova frontiera, ora come ora, è l’elettrico, ma non solo: la tecnologia potrebbe permetterci di ottenere dei motori endotermici in grado di raggiungere la neutralità termica.

In arrivo nuovi incentivi per le auto più inquinanti

Quali sono le strade per arrivare ad un parco auto meno inquinante? Il Governo si starebbe muovendo per introdurre degli incentivi per rottamare i veicoli più inquinanti, almeno quelli che vanno da euro 0 ad euro 3. A chiarire quali potrebbero essere le intenzioni dell’Esecutivo ci ha pensato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il quale, nel corso di una risposta all’Aula della Camera, ha spiegato

Noi dobbiamo incentivare chi ha bisogno dell’aiuto dello Stato per svecchiare la propria vettura, per rottamare autovetture euro 0, 1, 2 e 3, cioè coloro che non se lo possono permettere. Non chi, invece, ha le facoltà per permettersi di comprare, se vuole e certamente lo auspichiamo, un’auto elettrica.

Urso ha sottolineato, tra l’altro, che gli incentivi messi a disposizione fino ad oggi per acquistare i veicoli ibridi ed elettrici non hanno ottenuto un buon riscontro. Le iniziative destinate all’acquisto dei veicoli con motore endotermico, invece, sono terminate nell’arco di poche settimane. Giusto per avere un’idea dei 425 milioni, che sono stati stanziati complessivamente per le auto ibride ed elettriche, le famiglie ed i consumatori ne hanno utilizzati solo 33 milioni. Stiamo parlando di uno scarso 8%.

Il fatto che gli incentivi non stiano decollando lo mette in evidenza anche il Centro studi Promotor nella nota sulle immatricolazioni di marzo a +40% sul 2021. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, spiega che “la quota delle auto elettriche a marzo è stata modesta, mentre negli altri principali Paesi europei è ormai normale una quota a due cifre. E questo nonostante siano disponibili dal 10 gennaio 190 milioni per incentivi all’acquisto di auto elettriche, che a oggi sono stati utilizzati solo per il 10,3%”.

Gli incentivi devono essere rimodulati

La necessità più importante da affrontare, quindi, è la rimodulazione degli incentivi. Secondo Urso è indispensabile prendere atto della realtà, utilizzarli al meglio e puntare a svecchiare il parco auto circolante, che al momento risulta essere il più inquinante e vecchio dell’Europa. Urso ha puntualizzato inoltre che “i numeri parlano chiaro: su circa 40 milioni di autovetture 3,5 milioni sono euro 800mila sono euro 1, circa 2,6 milioni sono euro 2 e circa 3,8 sono euro 3. In totale, quindi, quasi 11 milioni di autovetture circolanti sono altamente inquinanti, più del 25 per cento. È questa la vera emergenza ambientale che si è accumulata negli ultimi anni”.

Uno degli obiettivi dell’Esecutivo è quello di istituire un tavolo permanente che coinvolga tutti gli operatori del settore. In questa sede sarà necessario valutare tutte le soluzioni possibili ed utili per assicurare la transizione del comparto in maniera efficace e sostenibile, anche sotto il profilo economico e sociale. L’intento, infatti, è quello di raggiungere la neutralità tecnologica, che il Governo italiano ha voluto porre al centro della propria azione.