Economia

Imprese: Confcommercio, ancora difficoltà per richieste finanziamento

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(Teleborsa) – Sostanzialmente stabile la capacità delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel terzo trimestre del 2010: ci riesce quasi il 52% (percentuale analoga al trimestre precedente) e diminuisce leggermente la quota di imprese che dichiara di non farcela (11,3% contro il 13,7% del secondo trimestre); sostanziale stabilità anche per quanto riguarda la percentuale di imprese che si sono rivolte alle banche per chiedere un fido o rinegoziarne uno esistente (il 22,5% contro il 22,3%); segnali di parziale miglioramento sul versante dell’offerta di credito dove quasi il 60% delle imprese ha ottenuto il fido richiesto (nel secondo trimestre erano il 55%), sebbene vi sia ancora una quota consistente di imprese – quasi un quarto – che ha ottenuto un importo inferiore a quello richiesto o si è vista rifiutare del tutto la richiesta del finanziamento. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel terzo trimestre del 2010 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche di Mercato. Le imprese che più delle altre sono riuscite a fare fronte al fabbisogno finanziario nel terzo trimestre sono state quelle del Nord-Est. L’andamento delle imprese del Nord-Ovest presenta un valore migliore rispetto a quello fatto registrare dalla media nazionale, ma peggiore rispetto a quello fatto registrare dalle medesime imprese nel corso del trimestre precedente. Stabile l’andamento del fabbisogno del credito presso le imprese del Centro Italia, mentre vedono peggiorare la propria condizione nel terzo trimestre dell’anno le imprese del Meridione. La previsione delle imprese del terziario circa la capacità di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nei prossimi tre mesi (ottobre, novembre e dicembre) risulta leggermente peggiore rispetto a quella del trimestre precedente. L’indicatore previsionale è risultato pari a -1,4 (nel secondo trimestre dell’anno era pari a +4,0). Il pessimismo circa la capacità di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario prevale presso le imprese del Nord-Ovest e del Nord-Est, mentre le imprese del Meridione non prevedono un ulteriore peggioramento per i prossimi tre mesi. (1)