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IL TITOLO AMAZON.COM IN BALIA DEGLI ANALISTI

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Quando si parla di Amazon.com (AMZN) i suggerimenti si sprecano, anche quelli fasulli; con il risultato di vedere il titolo in continua altalena. Gli analisti si dividono tra quelli che che danno al maggiore commerciante online pochi trimestri di vita e quelli che prevedono un futuro roseo.

“Chiedete soldi a prestito o rubateli, se necessario, ma comprate Amazon.com” ha suggerito di recente Roderick Hubbard, un analista di Frank Booth Securities convinto che la crescita del colosso del commercio elettronico – che ora conta 17 milioni di utenti in 160 Paesi – sia illimitata. Hubbard non si e’ pero’ limitato a cantare le lodi di Amazon; ne ha anche aumentato il target di prezzo a 12 mesi alla stratosferica valutazione di $10 mila.

Peccato che sia l’analista che la societa’ di brokeraggio siano fasulle e che si sia trattato di un ennesimo caso di iperattivismo nei confronti di un titolo Internet.

Il mese scorso, ad esempio, un avvertimento e’ giunto da Ravi Suria – un analista di Lehman Brothers che solitamente copre le azioni convertibili, non i titoli Internet – che ha messo in guardia contro il credito di Amazon e l’andamento della societa’, caratterizzata secondo lui da risultati deboli e da un flusso di cassa estremamente negativo.

Suria ha aggiunto che “la societa’ potrebbe finire la liquidita’ entro i prossimi quattro trimestri”, facendo calare il titolo del 19,3% in un solo giorno.

E’ vero che la societa’ e’ altamente indebitata, con un’esposizione a lungo termine di $2,1 miliardi e che il flusso di cassa e’ passato da $31,5 milioni in positivo a $320,5 milioni in negativo. Ma le vendite sono aumentate notevolmente quest’anno e le perdite operative sono scese dal 26% delle vendite del quarto trimestre del 1999 al 17% nel primo trimestre di quest’anno.

Tim Albright di Salomon Smith Barney e’ stato uno dei pochi analisti a rifiutare completamente l’analisi di Lehman Brothers, ricordando che Amazon ha circa $1 miliardo di liquidi disponibili e che non rischia di rimanere all’asciutto, nemmeno nell’eventualita’ di un aumento dei costi e di un calo delle vendite.

Ancora una volta il mercato si e’ lasciato convincere e il giorno successivo alle dichiarazioni di Albright il titolo Amazon e’ risalito del 17,6%.

Molti ritengono che il titolo Amazon sia ancora attraente, come Kevin Silverman di ABN Amro secondo il quale entro il 2010 le vendite su Internet diventeranno un business da $400 miliardi e Amazon riuscira’ ad appropriarsi almeno del 12% del mercato, pari a $48 miliardi l’anno.

Qualche volta, quindi, e’ meglio ignorare gli analisti, soprattutto quando si sbagliano.