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IL N.2 DI AL QAIDA: ‘ABBIAMO ARMI NUCLEARI’

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Ayman al-Zawahri, il braccio destro di Osama bin Laden, ha detto alla TV australiana che il gruppo terroristico Al Qaida ha comprato in Asia centrale armi nucleari atomiche. In un’intervista che sara’ trasmessa lunedi’ dalla televisione Australian Broadcasting Corporation, il giornalista pakistano Hamid Mir dice che secondo Ayman al-Zawahri “armi nucleari fatte in casa” erano e sono disponibili sul mercato nero. La notizia e’ stata diffusa dall’Associated Press.

I servizi di intelligence degli Stati Uniti ritengono che Al-Qaida stia cercando da tempo di impadronirsi di “smart bomb” nucleari, senza peraltro confermare che questo progetto sia mai andato in porto.

“Con $30 milioni, basta andare sul mercato nero nell’Asia centrale, contattare uno scienziato ex-sovietico insoddisfatto, e troverete una gran quantita’…. di componenti di bombe nucleari”, dice Mir nell’intervista, citando le parole che gli sarebbero state dette da Ayman al-Zawahri.

“Ci hanno contattato, abbiamo spedito i nostri uomini a Mosca, a Tashkent, in altre nazioni dell’Asia centrale, hanno negoziato e alla fine abbiamo comprato qualche bomba”, avrebbe aggiunto il numero 2 di Al Qaida.

Il mese scorso si e’ appreso che uno scienziato del Pakistan ha venduto materiale e tecnologia nucleare a Iran, Libia e Corea del Nord, alimentando i timori che simili armi possano facilmente cadere nelle mani dei terroristi.

Il giornalista pachistano Mir descrive al-Zawahri come “il vero cervello dietro Osama bin Laden.”
“E’ lui il vero stratega, Osama bin Laden e’ solo l’uomo di facciata”, dice Mir nel corso dell’intervista alla TV australiana. “E’ piu’ pericoloso di bin Laden.”

Al-Zawahri – un chirurgo egiziano – secondo le indicazioni dell’intelligence Usa si nasconderebbe nella zona montagnosa al confine tra Pakistan e Afghanistan, dove l’esercito pachistano sta conducendo da vari giorni un’operazione di accerchiamento contro forze Talibane e di al-Qaida. Al-Zawahri ha avuto un ruolo chiave nella pianificazione dell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 a New York e Washington.

Pubblichiamo anche il seguente articolo, del 23 marzo 2004

GIORNALISTA PACHISTANO CITA ZAWAHRI

Terrorismo, biografo Bin Laden:

«Al Qaida ha valigetta nucleare»
La polizia australiana ha seri dubbi su queste affermazioni

SYDNEY. La rete terroristica internazionale al Qaida eþ in possesso di bombe nucleari «a valigetta» acquistate nel mercato nero dell’Asia centrale. Lo avrebbe rivelato il numero due della rete terroristica Ayman al-Zawahri al biografo di Osama bin Laden, il giornalista pachistano Hamid Mir, che a sua volta ne riferisce in un’intervista trasmessa oggi dalla Tv australiana Abc.

Al-Zawahri, il ricercato numero due in tutto il mondo, ha anche rivelato di aver visitato sotto falsa identità Darwin in Australia prima del 1996, per «organizzare la sua rete e raccogliere fondi».

Mir è stato il primo giornalista ad intervistare bin Laden e il suo vice dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. L’incontro avvenne in Afghanistan nel novembre di quell’anno ed il contenuto dell’intervista sarà parte della biografia di bin Laden, di prossima uscita.

Il medico egiziano Al-Zawahri, di 52 anni, è considerato il comandante operativo di al Qaida ed il principale pianificatore degli attacchi dell’11 settembre in Usa e degli attentati del 1998 alle ambasciate Usa in Kenya e Tanzania che uccisero più di 200 persone.

Quando Mir chiese ai due se al Qaida avesse armi nucleari,
Al-Zawahri avrebbe riso dicendo: «se hai 30 milioni di dollari Usa, vai al mercato nero in Asia centrale e ti metti in contatto con qualsiasi scienziato nucleare sovietico scontento, sono disponibili decine di armi nucleari intelligenti, in valigetta».

«Abbiamo mandato la nostra gente a Mosca, a Tashkent e in altri stati asiatici, hanno trattato ed abbiamo acquistato alcune bombe in valigia», avrebbe dichiarato Al-Zawahri a Mir.

Intanto le autorità di Parigi hanno informato l’Australia che il presunto terrorista francese Willie Brigitte, arrestato a Sydney lo scorso ottobre e ora detenuto a Parigi, preparava un attacco «di grandi dimensioni» contro l’Australia. Secondo documenti citati dal quotidiano di Sydney Daily Telegraph, Brigitte aveva legami con i gruppi terroristici che avrebbero poi compiuto gli attacchi dell’11 settembre in Usa e gli
attentati con i treni a Madrid questo mese.

Il dossier è stato raccolto dal giudice francese antiterrorismo Jean-Louis Bruguiere in risposta alla richiesta di assistenza giudiziaria da parte di Canberra, riferisce il giornale. Nel dossier gli investigatori francesi affermano che Brigitte ha ammesso di aver lavorato in una cellula terrorista «informale» che operava nella regione di Sydney con un gran numero di musulmani, ed era legata al movimento radicale
pachistano Lashkar-e-Toiba.

Gli obiettivi potenziali di Brigitte includevano il reattore nucleare di Lucas Heights nella periferia sud di Sydney, il complesso militare di Victoria Barracks a Sydney, il quartier generale delle forze speciali Sas a Perth, la base di comunicazione dell’intelligence Usa a Pine Gap in Australia centrale e diverse basi militari Usa.

Secondo il portavoce della comunità islamica di Sydney, Keysar Trad, le asserzioni di Brigitte agli investigatori francesi sono il risultato di allucinazioni, causate dal passato uso frequente di marijuana e dagli intensi interrogatori cui è stato sottoposto. «Non abbiamo visto nulla che dia sostanza a queste affermazioni, ma per qualcuno che ha usato pesantemente la marijuana, come ha ammesso alla polizia australiana, c’è da chiedersi se non sia diventato incapace di connettere dopo gli intensi interrogatori», ha dichiarato Trad.