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I ribassisti tengono sotto scacco Wall Street: preoccupa il lavoro

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New York – Chiusura in negativo per la borsa di New York dove l’indice Dow Jones ha concluso la seduta a 13038,04 punti, in flessione dell’1,28%. A pesare sulla giornata di contrattazioni sono stati i dati sul lavoro in Usa, peggiori del previsto. L’indice Nasdaq ha chiuso a 2956,34 punti in calo del 2,25%.

Il nervosismo e le vendite per la borsa americana sono state originate dopo la pubblicazione del consueto report mensile sull’occupazione negli Stati Uniti, indicatore di notevole importanza che ha fortemente deluso, confermando un rallentamento della ripresa.

In aprile sono stati creati 115 mila posti di lavoro, a fronte delle 162 mila unita’ attese. Il tasso di disoccupazione e’ sceso dall’8,2% all’8,1%. Le previsioni erano per un risultato invariato. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro e’ sceso ai livelli piu’ bassi dal 1981.

Dopo due giorni di sell, l’indice S&P500 rischia di allontanarsi dalla soglia psicologica chiave rappresentata da quota 1.400 punti.

Sarà un fine settimana di fuoco e gli investitori terranno gli occhi aperti sugli esiti delle elezioni in Grecia. L’incertezza regna sovrana. Perdita di consensi da parte dei due partiti storici, in un crescente contesto di anti-europeismo, tiene accesa la possibilità di un’uscita di Atene dall’Europa, o dell’incapacità di apportare le riforme richieste per ricevere nuovi aiuti dall’Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale.

In rialzo Linkedln. Vendite piĂą che raddoppiate, raggiungono $188,5 milioni, oltre i $178,4 milioni attesi dagli analisti. Reddito netto passa da $2,08 milioni a $5 milioni.

Superano le stime anche i risultati di Kraft Foods, grazie al rialzo dei prezzi messo in atto dalla società e ai buoni risultati raggiunti dalla vendita di uova di Pasqua. Confermati i target di crescita per il 2012 e l’intenzione di procedere alla separazione in due delle attività aziendali verso fine anno.

Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati sulla variazione dell’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione alle 14.30.

In ambito valutario, l’euro invariato dopo il dato sull’occupazione Usa nei confronti del dollaro a $1,3150, accentuando la flessione sullo yen con -0,24% a JPY 105,20. Rapporto dollaro/yen perde con -0,26% a JPY 79,98. Da segnalare che i timori sul problema dei debiti sovrani hanno fatto scendere la moneta unica, rispetto al biglietto verde, per la tre sessioni consecutive, prima di oggi.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio scendono fino a sotto la soglia dei $100 al barile per la prima volta dallo scorso febbraio, con un tonfo del 3% circa a $99,49,31 al barile; le quotazioni dell’oro si attestano a $1.646 l’oncia, virando in territorio positivo e accelerando al rialzo con +0,69%.

In ambito valutario, l’euro torna piatto nei confronti del dollaro, a $1,3141 con -0,07%, rimanendo in calo sullo yen con -0,48% a JPY 104,94. Rapporto dollaro/yen perde -0,42% a JPY 79,85.

Quanto ai Treasury, i prezzi sono calati lungo tutta la curva dopo i dati macro. I rendimenti a 10 anni scambiano all’1,95%, in rialzo di oltre un punto base. La curva dei tassi ha registrato un irripidimento, con il differenziale tra due e dieci anni che si e’ ampliato a 168 punti base.