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I paperoni della classifica Forbes

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New York – L’uomo che ha quasi un miliardo di amici non è riuscito a trovarne uno che gli evitasse la figuraccia del capitombolo nella classifica più importante d’America. D’altronde ai numeri non si comanda: soprattutto a quelli di Forbes, la rivista dell’onomimo milionario che da anni pubblica la hit parade dei miliardari – a partire da quella degli States. Le notizie quest’anno sono soprattutto due: e una è appunto il tonfo del re di Facebook: Mark Zuckerberg è scivolato dal 14esimo al 36esimo posto nel listone dei ricconi. Per carità: con 9,4 miliardi di dollari non si può mica lamentare. Ma sai che rabbia sapere che il tuo patrimonio personale è sceso di 8,1 miliardi per quella maledetta capitalizzazione flop?

Quello che era il più giovane miliardario della classifica dell’anno scorso, e di cui adesso si attendevano dopo l’avventura di Wall Street chissà quali performance, ha ceduto anche il record dell’età: la palma va al cofondatore del social network, Dustin Moskovitz, che ha 28 anni come Mark però è di otto giorni più giovane, e grazie al debutto al Nasdaq ha potuto far rivalere le sue azioni e infilarsi quindi nella classifica con 2,7 miliardi.

L’ha detto lo stesso Zuckerberg che la quotazione è stata il più grande errore della vita. Il sito che doveva volare oltre i 40 dollari ad azione oggi vale poco meno della metà, 23, e la quotazione sognata da 100 miliardi (quasi il doppio di Google, un quinto della Apple
un anno fa!) è ferma ai 40 miliardi. Oddio: mica noccioline. E poi, per dire, sapete chi siede davanti a lui, al 35esimo posto? Un veterano e superboss dei media – ed acerrimo nemico di Facebook e Google – come Rupert Murdoch: insomma, siamo in ottima compagnia.

Le zone basse, diciamo così, della classifica, sembrano però lontane anni luce dai vertici. Dove, sorpresa non sorpresa, indovinate chi ci ritroviamo? Ecco la seconda vera notizia della classifica di Forbes: il più ricco è sempre lui, il vecchio Bill Gates. Pensate: sempre più su, 66 miliardi di dollari contro i 59 dell’anno scorso. Avete provato a fare due conti? Sì, il buon Bill ne vale almeno sette di Mark. E non solo: aggiungeteci che quelle altezze le bazzica da una ventina d’anni (è da 19 anni in classifica per la precisione: in testa ai magnifici 400 del listone) e il ritrattone dello Zio Paperone è completo.

A questo punto, tanto per rosicare ancora po’, vale la pena dare un’occhiata agli altri soliti noti. Secondo piazzato è quel simpatico vecchiaccio di Warren Buffett (46 miliardi di dollari), il finanziere che si è schierato con Barack Obama invece che con Mitt Romney sulla questione delle tasse, denunciando l’assurdità di un sistema in cui i più ricchi come lui pagano intorno al 15 per cento e i poveri cristi più del doppio di trattenute. Seguono nomi meno illuminati. Il veterano della Silicon Valley, Larry Ellison, alias Mister Oracle, è il terzo sul podio, con 41 miliardi di dollari. E poi i padroni di Wallmart, il più grande supermercato d’America e del mondo, e cioè padri, figli e sorelle della famiglia Waltons: Chris, Jim, Alice e Robson, tutti con 26 miliardi circa a testa. E ancora i magnati e sostenitori di Romney (gli hanno regalato mezzo miliardo di dollari!) Koch Brothers, con 31 miliardi ciascuno. E ancora il sindaco miliardario di New York Michael Bloomberg, 21 miliardi.

Da segnalare tra i vip dello spettacolo la performance di Oprah Winfrey, 2,7 miliardi. E dulcis in fundo, o meglio amaro, visto che la poltrona la occupa per l’assenza forzata dell’amato maritino, ecco l’esordio di Lauren Powell, meglio conosciuta come la vedova di Steve Jobs, che con 11 miliardi di dollari diventa la donna più ricca della Silicon Valley. E sì: con 2 miliardi di differenza batte pure la stecca all’ormai frastornatissimo Zuckerberg.

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