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I mercati non si fidano di Draghi. Fuga dai Bund

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MILANO (WSI) – Mario Draghi invita tutti a non essere troppo entusiasti sulla ripresa dell’Eurozona, ammettendo di essere “molto, molto cauto”. Nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi di rifinanziamento – lasciati invariati al minimo storico dello 0,5%, Draghi dice chiaramente di non riuscire a “condividere gli entusiasmi, facendo di fatto dietrofront rispetto al passato. E riconosce di temere una “reazione eccessiva” ai miglioramenti dei fondamentali.

Ma i mercati lo snobbano. I titoli cosiddetti rifugio continuano a scendere, fuga dai Bund tedeschi, con il tasso decennale che si attesta al record in 17 mesi; stessa performance per i rendimenti dei bond austriaci, finlandesi e olandesi che, sempre su una scadenza decennale, balzano al massimo in più di un anno.

Il risultato è che i tassi tedeschi superano la soglia del 2%, attestandosi al 2,05%, al valore più alto dal 21 marzo del 2012. Aumenta al ritmo più alto in due settimane il rendimento dei bond a due anni, con gli investitori che ignorano del tutto le parole del numero uno della Bce, secondo cui i tassi di interessi rimarranno bassi. Il tasso sale fino allo 0,34%, al massimo dal marzo del 2012, e a un livello superiore di 18 punti base rispetto allo scorso 31 luglio.

“Draghi ha tentato di enfatizzare che i tassi rimarranno bassi – ha commentato in una intervista a Bloomberg Mark Capleton, strategist della divisione di reddito fisso presso Bank of America Merrill Lynch, a Londra London. “Il sell off dei bond conferma la delusione sul fatto che la Bce non abbia annunciato nulla di di più concreto”.

E così il tasso decennale francese è salito al 2,64%, al record dal 2 luglio del 2012, mentre quello a smile scadenza dei bond austriaci hanno toccato il 2,47%, così come quelli olandesi.