Economia

I mali dell’inflazione – Parte prima

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“Con un continuo processo di inflazione, lo stato può confiscare, segretamente e inosservato, una parte importante della ricchezza dei suoi cittadini.   In questo modo esso non solo  confisca tale ricchezza, ma lo fa arbitrariamente.”                                                                                                                                                                                                                                                              J.M. Keynes

Non mi soffermerò a parlare di Keynes ed elogiane le sue qualità di grande economista,  credo sia talmente conosciuto che non necessiti di alcuna presentazione, tratterò invece nuovamente d’ inflazione, come continuazione del report del 02 Novembre  intitolato:  Perché l’inflazione fa paura.

In quella occasione scrivevo:

“Ma chi ci guadagna con l’inflazione ?  I debitori!

Prendiamo ad esempio il debito uno stato come l’Italia pari al  140% del  Pil,   che consideriamo per fare l’esempio Pil = 100.

Se domani avessimo una inflazione del 20% , vorrebbe dire che i prezzi aumenterebbero del 20% e di conseguenza il  Pil  diverrebbe pari a 120.

Allora il debito sarebbe pari a 140/120 = 116 %  in pratica grazie all’ inflazione il debito è magicamente diminuito.

E quindi se lo stato ha guadagnato a perderci sono stati i cittadini che possedevano titoli di stato e di colpo si sono trovati il proprio investimento con un valore decisamente inferiore.”

Per meglio comprendere questa situazione vorrei portare l’attenzione dei lettori sull’ equazione più importante in ambito di Borsa, ossia:

Pil = m x v = p x q   dove le sigle stanno, in sequenza,  per massa monetaria, velocità di rotazione del denaro, prezzi medi unitari, quantità di beni e servizi in circolazione.

E’ evidente che se “m” aumenta, restando invariata la velocità di rotazione ossia i consumi, non possono che succedere due ipotesi :

  • cresce “q” la quantità di beni e servizi in circolazione acquistati e di conseguenza il Pil aumenta
  • “q” non cresce ed allora cresce “p” il prezzo medio di beni e servizi, ossia avremo inflazione

Vediamo  un esempio pratico, consideriamo la ricchezza di un paese pari a 1000 kg d’oro, la banca centrale stampa 100 euro che girano ad una velocità di 100 volte l’anno.

Il prezzo di un kg d’oro sarà quindi P= m x v / q   ossia   100 x 100 /1000 = 10 euro.

Ma se la banca centrale inizia a produrre altra moneta,    altri 100 euro che girano alla stessa velocità di prima, ossia 100 volte l’anno,  succede che  P sarà = 200 x 100 /1000 = 20 euro.

Capite cosa è successo ? Al raddoppiare della massa monetaria, ferma la velocità e la quantità di beni e servizi il prezzo di un kg d’oro è aumentato, per effetto dell’inflazione, che di conseguenza ha causato una maggior ricchezza per lo Stato ed una maggior povertà per i cittadini.

Passando al future Dax  esaminando i canali di lungo periodo è possibile delineare il primo target di arrivo dei prezzi attorno a quota 11.500/12.000 del Future.

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Ma prima di fare ciò, è possibile una discesa fino ad area 9.200/9.500, che dovrebbe avvenire alla fine del prossimo ciclo Esaritmico.

I prezzi dovrebbero arrivare a testare i canali del ciclo Intermestrale (color oro), come detto entro i prossimi 12/14 giorni.

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A mio avviso la discesa potrebbe finire sull’incrocio delle due trend line dove contrassegnato  con il pallino rosso.

Il ciclo Annuale Fusion resta ancora decisamente rialzista..

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l Dax sembra seguire bene il Battleplan  Intermestrale, mancherebbe un ciclo  Esaritmico alla fine del ciclo Intermestrale.

Ancora 12/14 giorni quindi alla fine di tale ciclo, salvo imprevisti.

Attualmente essendo il mercato su un minimo del ciclo Esaritmico, per chi trada il Dax , presto possibile un ingresso un-due long.

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