Economia

Hyundai-FCA: analisti ci credono, perché potrebbe funzionare

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Nonostante le smentite, un matrimonio tra Hyundai Motor, attualmente al quinto posto nella classifica mondiale dei costruttori, e FCA continua a restare sotto i riflettori dei mercati con gli esperti al lavoro per valutare i pro e i contro di una possibile fusione tra i due gruppi.

Procediamo con ordine. Venerdì scorso, l’AsiaTimes aveva riportato i rumors in base ai quali Hyundai potrebbe approfittare del calo in Borsa di FCA per lanciare un’offerta sul gruppo guidato da Sergio Marchionne. La stessa fonte aggiungeva anche che il fondo attivista Elliott (azionista in Hyundai), sarebbe favorevole a questa ipotesi.

Come scrivono gli analisti di Equita in una nota:

“In passato il nome di Hyundai era già circolato e noi avevamo già sottolineato che dal punto di vista industriale (geografico e di prodotto) le due realtà sarebbero integrabili, creando un gruppo che si avvicinerebbe a 10mn di veicoli”

In particolare,

“A dicembre 2017 la testata giornalistica coreana Nikkei Asian Review aveva riportato che Hyundai e FCA stavano dialogando per un’alleanza nella ricerca dei motori fuel cell; ad agosto 2017 fonti di stampa riportavano che il partner desiderato da FCA fosse Hyundai. Hyundai ha comunque già smentito tramite fonti di stampa. Noi riteniamo che un’eventuale proposta non possa comunque arrivare prima che venga definita l’indagine per il dieselgate in US e compresi glieventuali effetti secondari”

Quali sarebbero gli aspetti positivi di un’integrazione tra i due gruppi? Secondo il Sole 24 Ore:

Da una parte i coreani dispongono di piattaforme moderne (più attuali e sofisticate di quelle di Fca), motori di concezione moderna, soluzioni green che spaziano dall’ibrido all’elettrico, dal gas fino all’idrogeno. Inoltre i coreani esibiscono una gamma di modelli di ultima generazione che coprono molti segmenti e in particolare quello, cruciale, dei suv. Tuttavia i due marchi coreani, a dispetto della qualità dei prodotti (cresciuta enormemente in pochi anni) scontano un ‘immagine ancora poco appetibile in alcuni mercati.

Da parte sua, “Fca, invece, ha in portafoglio marchi di grande rilevanza: Jeep, Alfa Romeo e Maserati in primis. Hyundai invece vanta una copertura commerciale globale (Hyundai e Kia sono forti anche negli Usa), centri di ricerca e di design in tutto il mondo (come quello tedesco di Rüsselsheim in Germania, nella cittadella di Opel) e fabbriche diffuse globalmente, anche in Europa (a Žilina in Slovacchia e a Nošovice nella Repubblica Ceca)”

Il gruppo coreano finora non ha mai confermato che con Fca si possa arrivare a siglare un’alleanza tecnica che vada al di là del mero rapporto di fornitura per alcuni componenti destinati alla produzione in America.