(Teleborsa) – Questo l’intervento d’apertura di Stefano Gaspari, Amministratore Delegato MondoHedge, al workshop tenutosi oggi a Milano “Le strategie hedge nei fondi Ucits III: un nuovo segmento alternativo?”. “Dopo la crisi che ha interessato anche il settore del risparmio gestito nel corso del 2008, i gestori alternativi internazionali e italiani hanno dato avvio ad un ampliamento del ventaglio delle soluzioni offerte agli investitori, con l’obiettivo di rispondere in modo sempre più completo alla domanda di liquidità e trasparenza nell’investimento in hedge fund proveniente da specifiche categorie di investitori. A completamento della gamma di fondi di fondi hedge e di fondi hedge single manager (che si confermano come la via maestra per l’investimento in hedge fund) disponibili sul mercato, si sta così assistendo in tutto il mondo e anche in Italia ad una crescita sostenuta dell’offerta di prodotti cosiddetti Ucits III alternativi, il cui numero è pressoché raddoppiato nel corso di un anno, arrivando a contare più di 200 prodotti a livello mondiale al netto delle doppie classi, con un patrimonio che ha superato i 41 miliardi di euro. Le ragioni di questo rapido sviluppo vanno ricercate in alcuni vantaggi offerti dagli Ucits III alternativi sia agli investitori che ai gestori hedge. I primi possono infatti contare, rispetto agli hedge fund, su più basse soglie minime di accesso, nonché sulla maggiore trasparenza e liquidità offerte dal formato Ucits. Per quanto riguarda i gestori, l’offerta di questi prodotti rappresenta un’apertura alla clientela retail ed è quindi fortemente appealing dal punto di vista commerciale. Gli Ucits III alternativi sono quindi sostitutivi degli hedge fund? Assolutamente no perché attraverso questi prodotti gli investitori possono accedere solo ad un numero ridotto di strategie hedge, quelle molto liquide, con limiti quindi dal punto di vista dei possibili rendimenti, mentre lo svantaggio per i gestori è dato da maggiori vincoli gestionali, nonché da maggiori oneri di gestione e di strutturazione. Ma chi investe in questi prodotti? In base alle risposte fornite a MondoHedge da 19 società che gestiscono Ucits III alternativi autorizzati alla distribuzione in Italia nel mese di marzo, al primo posto figurano gli investitori istituzionali (63,8% del patrimonio totale dei fondi autorizzati), seguiti dalla clientela privata (33,4%), con una quota di seed money limitata al 2,8%.”
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