Economia

Gundlach: “Crescita Usa drogata dal debito, festa sta per finire”

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L’economia americana non viaggia a vele spiegate come sembra. Anzi, a sentire Jeffrey Gundlach, guru dei bond e Chief Investment Officer di DoubleLine Capital, si stanno intensificando i segnali di debolezza a tal punto che l’ipotesi di una recessione, anche se non nel breve termine, diventa più concreta.

“La crescita degli Stati Uniti sembra essere basata esclusivamente sul debito pubblico, societario e dei mutui. In pratica, l’economia si sarebbe contratta se non si fossero aggiunti trilioni di debito” ha spiegato ieri il numero uno di di DoubleLine Capital, aggiungendo che “La crescita nominale del PIL negli ultimi cinque anni sarebbe stata negativa se il debito pubblico degli Stati Uniti non fosse aumentato. Il Pil nominale è aumentato del 4,3%, ma il debito pubblico complessivo è aumentato del 4,7% negli ultimi cinque anni” ha osservato Gundlach.

Ma i nodi non tarderanno ad arrivare al pettine. I segnali di allarme ci sono già:

“La Federal Reserve di Atlanta ha recentemente previsto un prodotto interno lordo reale all’1,6% e un paniere di indicatori economici di Citigroup Inc. è sceso al livello più basso dalla crisi finanziaria del 2008” ha concluso Gundlach, spiegando che le chance che gli Stati Uniti finiscano in recessione nei prossimi due anni sono al momento molto alte.