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Guerra Russia-Ucraina, che ruolo gioca la demografia?

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La guerra tra Russia e Ucraina sta costando migliaia di vite umane. Le cifre non sono certe e sono molto variabili a seconda della fonte. L’Onu a fine gennaio ha parlato di “ 7.000 morti e 11.000 feriti ” tra i civili ucraini. Sempre le Nazioni Unite poi hanno ufficializzato la morte in Ucraina di 456 bambini ucraini. Per quanto riguarda i militari, lo scorso settembre Sergey Shoigu, ministro della Difesa russo, ha dichiarato che dall’inizio della guerra i morti tra i militari ucraini sono stati 61.207 e 49.368 invece i feriti. Il governo ucraino poi è entrato afferma che i morti “oscillano tra 10.000 a 12.500-13.000 soldati uccisi”.

Per quanto riguarda la Russia, l’Ucraina a gennaio ha affermato che “ 123.000 soldati russi sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione e altri 100.000-150.000 sono stati feriti ”. Per Sergey Shoigu infatti a settembre le perdite delle forze russe sarebbero state di 5.937 uomini.

Per gli Stati Uniti a novembre sarebbero stati 100.000 i soldati morti o feriti considerando entrambi gli schieramenti, ma di recente il “New York Times” ha parlato di 200.000 morti e feriti soltanto per quanto riguarda la Russia. L’intelligence del Regno Unito invece a fine gennaio ha fatto sapere che le forze russe potrebbero aver registrato 188.000 perdite, tra morti e feriti, dall’inizio della guerra in Ucraina. Ma quanti abitanti hanno Russia e Ucraina?

La demografia della Russia

Secondo i dati riportati dall’ente statistico Rosstatla Federazione Russa nel 2021 contava 146 milioni 238 mila abitanti. Sembrano tanti, ma in realtà si tratta del minimo dal 2014, anno che con l’annessione della Crimea ha visto crescere la popolazione di oltre 2 milioni. Il crollo demografico della Russia è stato dovuto alla pandemia da coronavirus: basti pensare ai 229.700 decessi in più tra gennaio e novembre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. In ogni caso, la Russia continua a rientrare nella top ten della classifica mondiale degli Stati più popolosi. La densità della popolazione è abbastanza bassa, si attesta su un valore di 9 persone per chilometro quadrato. Colpa del territorio russo, che in alcune aree risulta inospitale. Gli abitanti in Russia sono così distribuiti fasce d’età:

  • 14,2% da 0 a 14 anni;
  • 71,3% dai 15 ai 64 anni;
  • il restante 14,4% dai 65 anni in poi.

Il servizio militare obbligatorio in Russia è attualmente fra i 18 e i 27 anni. Ma dalla prossima primavera ci sarà un periodo di transizione in cui la leva sarà obbligatoria per i russi compresi fra i 18 e i 30 anni. La transizione completa al nuovo sistema, con l’età minima di arruolamento a 21 anni e il limite massimo di età di arruolamento a 30, richiederà da un anno a un massimo di tre anni, dopo l’innalzamento dell’età per la leva obbligatoria varato dal governo russo nel gennaio 2023.

La demografia dell’Ucraina

L’Ucraina è sicuramente più debole della Russia in termini demografici. Al momento dell’indipendenza dalla Russia (correva l’anno 1991), lo Stato contava 52 milioni di abitanti, e una demografia non molto diversa da quella russa. Alla vigilia dell’aggressione russa dello scorso febbraio, la popolazione era già scesa a 41,5 milioni, oltre 10 milioni in meno, dei quali 2,5 per l’amputazione della Crimea e di Sebastopoli, annessi dalla Russia nel 2014. I residui 7,5 milioni di differenza sono imputabili all’emigrazione, quasi un milione, e al supero delle morti sui nascite, per circa 7 milioni. Il paese ha una densità media di 72 persone per kmq.

Secondo Steve Morgan di Neodemos, al momento dell’aggressione russa, la popolazione ucraina valutarsi a 37,5 milioni e mezzo, ossia 28% in meno della popolazione del 1992. Nel grafico sotto vediamo come era distribuita la popolazione per fasce di età nel 2021.  Il declino demografico ucraino è dovuto sia alla forte emigrazione sia al basso tasso di natalità e all’alto tasso di mortalità (il saldo demografico è negativo a partire dal 1991). Nel 2007 il declino demografico del paese è stato il quarto peggiore del mondo

popolazione ucraina

Le proiezioni delle Nazioni Unite (variante media), basate sul materiale statistico disponibile nel 2019, che quindi non tiene conto della guerra, ipotizzavano un calo della popolazione ucraina del 19,5% tra il 2020 e il 2050, con ipotesi che alla luce dei fatti appaiono estremamente ottimistiche: una crescita della fecondità da 1,4 (2020-25) a 1,6 figli per donna (ma nel 2021 siano a 1,1); una crescita della speranza di vita di 4 anni, doppia rispetto al precedente trentennio; un saldo migratorio prossimo allo zero. Nella realtà dei fatti, pare più probabile la variante “bassa”, che implica una perdita di popolazione pari al 26,6%, in presenza di una fecondità approssimativamente costante e di una migrazione netta all’incirca nulla. In questo caso la popolazione del 2050 (senza Crimea, Sebastopoli e Donbass), sarebbe dell’ordine dei 26 milioni, la metà dei 52 del 1991, con una struttura per età fortemente invecchiata.

La valutazione dell’Onu non tiene conto poi dei rifugiati ucraini, che secondo i conteggi dell’UNHCR sarebbero attorno a 4 o 5 milioni di rifugiati, che non è detto rientreranno in patria in futuro.