Economia

Guerra dazi: Usa allungano lista nera a supercomputer, Cina si ribella

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Nuovo capitolo nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che ora estende i suoi confini al settore dei supercomputer. Dopo Huawei, il Dipartimento al Commercio Usa ha inserito nella “lista nera” del commercio, altre sei società hi-tech cinesi a cui è ora vietato esportare negli Stati Uniti. La stessa disposizione prevede inoltre uno stop per aziende americane di rifornirle con i microchip.

La decisione americana avviene alla vigilia dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping, a margine del vertice G- 20 in Giappone il 28 e 29 giugno che, a meno di colpi di scena, dovrebbe essere confernato. Gli esperti dicono che nel breve periodo questa misura danneggerà il settore dei chip, ma nel lungo termine darà la spinta alla Cina per far da sola.

Nella lista nera Usa sono entrate Sugon, più grande produttore di supercomputer in Asia, la controllata Higon che produce microchip, Chengdu Haiguang Integrated Circuit, Chengdu Haiguang Microelectronics e Higon. Gli Usa hanno messo al bando poi il Wuxi Jiangnan Institute of Computung Technology, centro di ricerca controllato dall’esercito cinese.

Per il Dipartimento al Commercio Usa queste entità “agiscono in modo contrario alla sicurezza nazionale e agli interessi di politica estera degli Stati Uniti”.

Non si è fatta attendere a lungo la risposta cinese. Il governo di Pechino, tramite il vice ministro del commercio Wang Shouwen,  ha chiesto agli Stati Uniti di annullare le azioni “inappropriate” contro le aziende cinesi.

“Ci auguriamo che il lato americano, in base ai principi del libero scambio e dello spirito dei principi dell’OMC (Organizzazione mondiale del commercio), possa annullare queste misure inappropriate contro le società cinesi. Ciò avrebbe benefici per entrambe le parti “, ha detto Wang.