Mercati

Greenspan ammette: “sapevo della bolla. Ma non mi scuso”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – L’ex numero uno della Fed Alan Greenspan ammette candidamente di essere stato a conoscenza della presenza di una bolla sui mercati – la stessa che avrebbe provocato la crisi finanziaria mondiale esplosa nel 2007 – ma, altrettanto candidamente, rifiuta di scusarsi.

In una intervista rilasciata al canale televisivo Cnbc, il predecessore di Ben Bernanke, riferendosi a se stesso e ai suoi colleghi del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – sottolinea che “noi tutti sapevamo che esisteva una bolla”, ma abbiamo fallito nel determinare “il timing”, dunque il momento in cui sarebbe esplosa, provocando grandi danni non solo all’economia Usa, ma a quella di tutto il mondo.

Ma “noi non siamo onniscienti e io sono un essere umano”. Dunque “non mi scuso, scusarsi per non essere Superman, semplicemente lo rifiuto”. E “stavo facendo il meglio che potessi fare”.

In tutto questo, Greenspan sta andando in giro rilasciando diverse interviste televisive e non, per presentare il suo nuovo libro “The Map and The Territory”, su come fare previsioni economiche. Da teatro dell’assurdo, insomma, vista l’incapacità dell’autore di stimare il collasso che lui stesso, con una politica monetaria economica sfrenata, ha provocato.

Ma forse la cosa più assurda ancora è una frase proferita dall’ex numero uno della Fed: “se il mercato azionario continuerà a salire, stimolerà l’economia più di qualsiasi altra misura di cui abbiamo discusso fino a questo momento”.

Le “prove”? Dal 1° agosto del 2010, il mercato azionario è balzato +74%, o +18,2% su base annua: un ritorno superiore a quello realizzato dal 95% circa di tutti i fondi di investimento e hedge fund. E in questo arco temporale cosa è successo? che nel secondo e terzo trimestre del 2010 il Pil ha segnato una crescita rispettivamente +3,9% e +2,8% per poi passare nel 2013, sempre nel secondo e terzo trimestre, a un aumento rispettivamente +1,1% e +2,5%; che gli americani che non fanno parte della forza lavoro erano 84 milioni, e che ora sono 90,6 milioni.