
Roma – Sono ormai 439.000 i bambini che in Grecia vivono al di sotto della soglia di poverta’: malnutriti, debilitati e in condizioni malsane capita che svengano a scuola. I genitori, disperati, li mandano a lavorare.
Questa la fotografia del 20,1% delle famiglie in un paese ellenico tramortito dalla crisi del debito sovrano e dalle misure di austerita’ imposte dal governo e dalle autorita’ della Troika (Fmi, Bce e Ue) per scongiurare un default.
Secondo il rapporto redatto dall’Unicef e ripreso dalle agenzie italiane, degli 11,2 milioni di greci, due milioni e 800 mila non hanno abbastanza per vivere. Questo significa solo una cosa: un greco su quattro e’ in condizioni di indigenza e se la crisi peggiora Atene rischia di avere fino al 30% della popolazione in condizioni di poverta’.
Per soglia di poverta’ si considera il reddito minimo che una famiglia di quattro persone tipo deve guadagnare ogni mese per pagare affitto e generi di prima necessità, come alimenti, trasporti, vestiario e istruzione.
Ma i dati non finiscono di sorprendere, in negativo: 400.000 nuclei familiari sono rimasti con un reddito pari a zero, perche’ nessuno dei componenti ha piu’ un lavoro, mentre oltre 60.000 famiglie non sono piu’ in grado di pagare i debiti contratti con le banche.
Intanto nel Sud Italia spunta un problema altrettanto grave legato a poverta’ e istruzione: “oltre un milione di minori” sarebbero a rischio secondo “Fondazione con il Sud” e “Save the Children”, che hanno pertanto deciso di costituire una rete per promuovere interventi in questa direzione.
Le due organizzazionei incontreranno oggi il Ministro Barca e il sottosegretario Rossi Doria per avviare un confronto costruttivo a partire dai dati drammatici su poverta’ e dispersione scolastica nel Mezzogiorno.