Economia

Grecia in sciopero nei due giorni che ne decidono le sorti: voto aiuti in bilico

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Atene – La Grecia vivra’ in un clima surreale i due giorni in cui si decidono le sue sorti. Sono scene di protesta e tensione civile gia’ viste in un paese in piena crisi da ormai piu’ di due anni, ma mai come in queste 48 ore la sopravvivenza della nazione fortemente indebitata era mai stata cosi’ in bilico.

L’8 novembre il parlamento stabilira’ di fatto se le casse statali potranno ricevere o meno gli aiuti esterni. Oggi le manovre di austerita’ richieste dalle autorita’ europee passeranno al vaglio delle commissioni parlamentari.

La polizia si e’ riunita a Piazza Syntagma per prepararsi alle numerose manifestazioni di protesta che avranno luogo nella capitale ellenica. E’ qui infatti che convergeranno tutti i cortei.

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Da ieri, quando hanno iniziato a incrociare le braccia i dipendenti dei trasporti pubblici (taxi compresi) di Atene, e’ partita una vera e propria ondata di scioperi, quando mancano solo due giorni al voto in Parlamento sul pacchetto di misure di austerita’ varato dal governo di Atene su richiesta della “troika” (Ue, Bce ed Fmi) in cambio dello sblocco di una nuova tranche di finanziamenti. Stando a quanto riferito al Guardian dagli insider dell’esecutivo, le misure dovrebbero essere approvate con un margine minimo.

E’ iniziato oggi lo sciopero generale di 48 ore indetto dai principali sindacati dei settori pubblico e privato, Adedy e Gsee; sono inoltre previsti diversi cortei nel centro della capitale. Protestano anche i giornalisti, mentre gli ospedali garantiranno solo i servizi di emergenza.

Problemi anche per i collegamenti verso le isole e per quelli aerei: il sindacato dei marittimi ha annunciato un’agitazione di 48 ore a cominicare da oggi, mentre i controllori di volo si fermeranno solo per tre ore.

Intanto la crisi in un paese in cui ormai il 20% della gente e’ sotto la soglia id poverta’ e’ aggravata dalle difficolta’ dei cittadini a trovare farmaci. Il colosso farmaecutico Merck-Serono – notizia degli ultimi giorni – ha interrotto la fornitura di un imporante medicinale anti-tumorale negli ospedali ellenici, a causa dei debiti del settore sanitario. La stessa cosa ha fatto un’altra azienda in Portogallo.

Se la voragine del debito si ampliera’ nella periferia dell’Eurozona, anche la Spagna e l’Italia rischiano di fare la stessa fine.