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Grecia: arriva il secondo sì, ancora scontri ad Atene

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(in aggiornamento
Seconda vittoria consecutiva per il governo greco di George Papandreou: dopo il sì della giornata di ieri alle misure di austerity proposte, il Parlamento ha votato a favore del ddl sui 28,4 miliardi di tagli e 30 di privatizzazioni, da attuare in un periodo di cinque anni.

Il conteggio dei voti in realtà sta ancora continuando ma è stata raggiunta la soglia dei 151 voti necessari (sui 300 totali) per far passare la manovra.

Arriva intanto un’altra notizia a favore della Grecia: il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha dichiarato che le principali banche tedesche hanno dato il loro ok al roll over del debito greco. Questo significa di fatto che gli istituti rinnoveranno almeno i titoli greci che detengono in portafoglio per un valore di 2,9 miliardi e a scadenza nel 2014. Le banche hanno assicurato anche aiuti per un valore di 1,2 miliardi di euro.

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di Dina Kiriyakidou e Daniel Flynn (Reuters)

Atene – La polizia greca si è scontrata con i dimostranti alle prime ore di oggi fuori dal parlamento, dove è atteso il voto dell’ultimo disegno di legge sulle misure di austerità necessarie per evitare la bancarotta ed assicurarsi gli aiuti internazionali.

Il governo del primo ministro George Papandreou, che ieri ha ottenuto il primo via libera del parlamento per 155 voti a 138, attende oggi l’approvazione del secondo ed ultimo testo sull’aumento delle tasse per 28 miliardi di euro, tagli alla spesa e privatizzazioni, concordato nel piano di salvataggio di Ue ed Fmi.

Il parlamento è riunito dalle 8.30 ora italiana e il voto decisivo non è atteso prima delle 13.00. “Mi aspetto che i parlamentari che hanno sostenuto il piano di medio termine votino anche per la legge che ne dà concreta attuazione”, ha detto il portavoce del governo Ilias Mosialos in un’intervista in tv.

Le borse mondiali sono oggi con il segno positivo per il terzo giorno e l’euro ha toccato il massimo sul dollaro degli ultimi 20 giorni, confortato dall’aspettativa di evitare il primo default della zona euro.

Ma si mescolano ottimismo e preoccupazione circa la capacità del governo di realizzare i tagli impopolari a scadenze ravvicinate imposti da Ue e Fmi. “Ci sono ancora molte domande senza risposta sull’effettiva messa in pratica delle misure di austerità in Grecia, dato che cresce la rabbia popolare”, ha detto Omer Esiner, capo analista al Commonwealth Foreign Exchange a Washington.

Sarà un compito difficile per il governo a guida socialista, che è indietro nei sondaggi rispetto all’opposizione e sta ricevendo dure critiche da parte dei suoi stessi deputati nel dibattito parlamentare.

I sindacati, che hanno paralizzato il paese per due giorni questa settimana, hanno promesso di opporsi al piano di privatizzazioni e alle altre misure di austerità. La rabbia della popolazione ha trovato sfogo nelle violenze di Piazza Syntagma, fuori dal parlamento ad Atene ieri mentre si votava il primo disegno di legge.

I medici che assistono i dimostranti riferiscono di avere curato almeno 25 persone per ferite poco gravi e centinaia con problemi respiratori nella vicina stazione del metro. Almeno 40 poliziotti sono rimasti feriti negli scontri, come ha detto un loro sindacato.

Ragazzi con il volto coperto e agenti si sono dati battaglia nella notte per le vie del centro con lacrimogeni e molotof. I dimostranti hanno incendiato l’ufficio postale nell’edificio del ministero delle Finanze, e hanno cercato di appiccare le fiamme ad una banca. Il lussuoso hotel King George è stato evacuato.

Il parlamento è chiamato ad approvare due leggi per sbloccare il prestito da 12 miliardi du euro di Ue ed Fmi — essenziale per permettere alla Grecia di pagare i suoi debiti a luglio — su un piano di salvataggio di 110 miliardi concordato nel maggio 2010.

Le leggi sono necessarie anche per concludere i negoziati su un secondo piano di più lungo periodo della stessa entità, che comprenderà circa 30 miliardi di euro in partecipazioni del settore privato.