Società

Governo in crisi sui migranti, Maroni: “Usciamo dall’Europa”

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LUSSEMBURGO – “L’Italia è stata lasciata da sola”: così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha sintetizzato l’esito della riunione dei ministri dell’Interno della Ue, svoltasi a Lussemburgo sull’emergenza immigrazione. “E’ stato un incontro deludente – ha detto il ministro – e la linea passata è quella che l’Italia deve fare da sola. La riunione – ha spiegato Maroni – si è conclusa con un documento, sul quale c’é stata la mia astensione, che non prevede alcuna misura concreta. Noi, quando c’é stato bisogno, abbiamo espresso la nostra solidarietà verso la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo. Ma a noi, in questa situazione di grave emergenza, ci è stato detto ‘cara Italia, sono affari tuoi e devi fare da sola’”.

“L’Italia è lasciata sola a fare quello che deve fare e che continuerà a fare. Mi chiedo se davvero abbia un senso continuare in questa posizione, a far parte dell’Unione Europea”, ha detto Maroni. Il ministro ha definito la Ue come “una istituzione che si attiva subito per salvare le banche, per dichiarare guerra, ma quando c’é da esprimere solidarietà concretamente ad un paese in difficoltà come oggi é l’Italia, si nasconde”.

Intanto un incendio è divampato all’interno del centro di accoglienza di Lampedusa dove da questa mattina è esplosa la protesta dei migranti che devono essere rimpatriati. Alcuni tunisini sono fuggiti dal centro. Da due degli edifici del centro si sta alzando una colonna di fumo mentre centinaia di migranti stanno cercando di fuggire sulle colline antistanti. Almeno una cinquantina sono già riusciti ad allontanarsi mentre altri sono stati fermati dai militari che presidiavano le colline circostanti. Un altro consistente gruppo di migranti si trova invece nei pressi dell’ingresso del centro dove sono schierate anche le forze dell’ordine.

GERMANIA, ITALIA VIOLA SPIRITO SCHENGEN – “L’Italia sta violando lo spirito delle regole di Schengen”: Lo ha detto il ministro degli Interni tedesco, Hanz-Peter Friedrich, al termine del Consiglio dei ministri degli Interni della Ue. Replicando alle critiche mosse all’Europa dall’Italia, il ministro tedesco ha quindi sottolineato come “la solidarietà in Europa deve essere condivisa solo quando un Paese è realmente colpito da un problema di immigrazione di massa. E’ questo non è il caso dell’Italia”.

FRATTINI, ESTREMAMENTE DELUSI DA UE – “Siamo estremamente delusi dal comportamento dell’Europa che non potevamo neanche immaginare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini rispondendo ad una domanda sull’esito del vertice dei ministri dell’Interno europei a Lussemburgo.

MALMSTROM, PREMATURO ATTIVARE NORME PROTEZIONE – Attivare la direttiva europea per la protezione temporanea dei rifugiati “é prematuro”: a ribadirlo da Lussemburgo – dove è in corso il Consiglio dei ministri degli interni della Ue – è la commissaria Cecilia Malmstrom, ricordando come quelle norme risalgano alla crisi del Kosovo, e quindi riguardano una situazione di “centinaia di migliaia di profughi”. “E noi – ha aggiunto – non siamo ancora a questo punto”.

MIN.TEDESCO, ITALIA RISOLVA QUESTIONE PROFUGHI – L’Italia deve prendere in mano la situazione dei profughi e risolverla da sola: è questo il messaggio lanciato oggi dal ministro dell’Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich, sulla questione dei visti temporanei previsti dal decreto approvato la settimana scorsa dal governo italiano. “Anzitutto, la palla è nel campo italiano”, ha detto Friedrich all’emittente televisiva Ard: “L’Italia è un Paese grande – ha aggiunto -. Ventitremila profughi non sono un problema rispetto alla popolazione totale del Paese”. Il ministro ha quindi sottolineato che “saremo vigili”, spiegando che la Germania è favorevole a un approccio pan-europeo” per la soluzione del problema. Tuttavia, ha aggiunto, “prima l’Italia deve tenere fede alle sue responsabilità”. Già venerdì scorso, il portavoce del ministro aveva definito il decreto sui visti temporanei “una violazione dello spirito di Schengen”. Oggi Friedrich incontrerà il ministro dell’Interno Maroni a Lussemburgo.

ALTRI SBARCHI – Altri due sbarchi di migranti sono avvenuti nella notte a Lampedusa. In porto, scortati dalle motovedette, sono arrivati due barconi rispettivamente con 98 e 128 immigrati. Con gli ultimi sbarchi e’ salito ad oltre 1500 il numero dei migranti presenti sull’isola. Di questi 1500 500 circa sono profughi subsahariani arrivati dalla Libia ed il resto tunisini che, a partire da oggi, dovrebbero essere rimpatriati.

Il ministro Frattini torna sulla questione immigrazione e dice: serve un’azione politica dell’Ue, rispetti le nostre leggi ,abbiamo stabilito dei requisiti per i permessi temporanei e aquelli ci atteniamo. Fini: basta con le improvvisazioni, avevo detto che i permessi di soggiorno temporaneo non sarebbero stati validi in Europa, c’é una ragione se presso gli altri paesi europei siamo poco credibili. Intanto a Lampedusa proseguono gli sbarchi, sull’isola ci sono ancora 750 migranti. Da domani al via i rimpatri.

(TMNews) – “Dopo l’egoistica e anticomunitaria posizione assunta oggi dall’Europa nei confronti di uno Stato membro diventa obbligatorio e urgente predisporre un blocco navale assoluto a difesa delle nostre acque e dei nostri confini, come peraltro previsto nell’accordo siglato dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, con il Governo tunisino”. Lo ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, in una nota.

“A tale scopo, proprio ieri, avevo lanciato la proposta di ritirare le nostre truppe attualmente impegnate in Libano, proposta che oggi, alla luce della posizione assunta dall’Europa, diventa un atto obbligatorio. Ho accolto con soddisfazione la disponibilità del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ad una prossima riduzione dei nostri contingenti militari impegnati nelle missioni di pace in Kosovo e in Libano”, ha aggiunto.

“Mi fa piacere, ma adesso dalle parole occorre passare ai fatti, visto che le spese per le missioni internazionali militari non hanno fatto altro che salire. Appare insostenibile, in una fase di crisi economica internazionale e di fronte ad un’emergenza umanitaria che rischia, per noi, di trasformarsi in un’invasione, spendere qualcosa come un miliardo e mezzo di euro l’anno per 30 missioni militari, dicasi 30 missioni, in ben 22 paesi del mondo per un totale di circa 8000 uomini complessivamente impegnati!” Pensiamo a casa nostra prima che diventi quella di altri…”, ha concluso.