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Golfo Persico: made italy , la Bonino in 4 paesi

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Parte oggi e si concluderà il prossimo 31 ottobre la missione del ministro per il Commercio internazionale e per le Politiche europee, Emma Bonino, nel Golfo Persico. In particolare il ministro si recherà in quattro Paesi: Emirati Arabi, Bahrein, Qatar e Kuwait, con l’obiettivo di rafforzare la nostra presenza economica e commerciale in un’area strategica per il made in Italy come quella del Golfo persico. “La bilancia commerciale italiana – spiega il ministro in una nota – da circa due anni è in rosso a causa del forte import di prodotti energetici, perché l’Italia più di altri è un Paese petrolio-dipendente. A maggior ragione il made in Italy deve fare rotta verso questi Paesi ricchi, sempre più interessati alla nostra produzione e al nostro stile di vita”. Bonino cita i dati: negli Emirati Arabi Uniti l’export italiano nel 2005 è cresciuto del 20,68 per cento, con un interscambio complessivo di 2 miliardi e 300 milioni di euro. “Per proseguire questo trend positivo – continua il ministro – l’Italia sarà presente con 380 aziende alla Fiera Internazionale Big5 di Dubai con interessi specifici nei settori delle costruzioni, infrastrutture e turismo”. Dagli Emirati Arabi allo stato del Bahrein, fino ad oggi trascurato dalle visite ufficiali italiane e dove il ministro Bonino incontrerà, tra gli altri, il primo ministro, il ministro degli Affari esteri e dove sarà firmato il primo accordo tra le Camere di commercio dei rispettivi Paesi. Nel Qatar, invece, sono previsti incontri con le autorità e imprenditori locali sui temi legati soprattutto all’approvvigionamento energetico e del gas, così come nel Kuwait, dove il ministro avrà anche un incontro con le donne imprenditrici kuwaitiane presso l’ambasciata italiana. Anche per questi due Paesi i dati economici testimoniano un buon andamento delle esportazioni made in Italy, cresciute rispettivamente nel 2005 del 43 per cento e del 21 per cento. “La missione- conclude il ministro- vuole rappresentare un salto di qualità nei rapporti economici e industriali con questi Paesi così fondamentali per l’andamento della nostra bilancia commerciale”.