Economia

Gli italiani che hanno peggiorato le condizioni economiche con il Covid

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Per il 20,5% degli italiani le condizioni economiche familiari sono peggiorate rispetto al periodo precedente l’emergenza sanitaria. Lo ha reso noto l’Istat con la ricerca Comportamenti e opinione dei cittadini durante la seconda ondata pandemica evidenziando che i problemi sono più evidenti soprattutto tra le persone di età compresa tra i 25-44 anni (26,7%), e meno tra gli anziani (12% dopo i 64 anni).

Tra gli uomini di 25-34 anni si arriva al 31,6% (21,6% tra le donne della stessa classe di età) mentre è decisamente più contenuta (2,8%) la quota di quanti hanno dichiarato un miglioramento delle condizioni economiche familiari.

In tutte le classi età, la percentuale di quanti hanno visto peggiorare la propria condizione economica è minore tra i laureati rispetto alle persone con titolo di studio più basso. Ad esempio, tra i 35-44enni si va dal 38,5% di quanti hanno la licenza media al 18,7% dei laureati.

Secondo l’Istat la sospensione di alcuni settori lavorativi contribuisce a spiegare le differenze tra gli occupati. Nel dettaglio hanno dichiara un peggioramento il 42% dei lavoratori del Commercio, il 31,3% dei lavoratori del settore Agricoltura e il 26,2% di quelli dell’Industria, contro il 6% di chi è occupato in settori quali l’Istruzione e la Sanità.

Ancora una volta nel Mezzogiorno si registra il peggioramento più frequente (24,7% a fronte del 16,6% del Centro) e il miglioramento riguarda appena l’1,2% delle persone contro il 3,6% rilevato nel Nord del Paese.

Dando uno sguardo al futuro l’Istat ha rilevato che per la metà dei cittadini (50,5%) la situazione economica italiana è destinata a peggiorare, resterà stabile per il 34,2% mentre solo il 7,9% confida in un miglioramento.