(Teleborsa) – Finale di sessione all’insegna delle vendite per la maggior parte delle borse del Vecchio Continente, che erano riuscite a condurre buona parte delle contrattazioni pomeridiane in territorio positivo grazie a qualche ricopertura dopo la debacle della scorsa ottava. Non ha aiutato l’andamento a corrente alterna di Wall Street che viaggia ora in rosso e sui minimi di giornata, sempre preoccupata per gli esiti della situazione finanziaria dell’Europa. Gli investitori si chiedono se gli stati europei a rischio default riusciranno ad attuare le drastiche misure anti-deficit prefissate, temendo i possibili effetti sull’economia europea già lenta a riprendersi di tali strette. Il nervosismo di questi giorni è perfettamente rispecchiato dal crollo della moneta unica, che stanotte ha toccato i minimi degli ultimi quattro anni a 1,223 dollari. Il cross euro/dollaro viaggia ora a 1,2323 usd. Prosegue in calo anche il prezzo del petrolio, che abbandona anche quota 70 dollari al barile viaggiando al momento a 69,99 usd. La discesa dei futures sull’oro nero non ha però particolarmente penalizzato il comparto energetico europeo, oggi sui livelli della vigilia grazie anche ad una BP che torna a sorridere sulla possibile risoluzione per chiudere la falla nella Deep Horizon. In deciso calo le risorse di base, le costruzioni e i trasporti. Limature per le auto nel giorno della pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni in Europa, scivolate ad aprile del 7,4%. Tengono telecom, tech e alimentari. Tra i principali indici da segnalare la tenuta di Francoforte, che termina con un +0,17% a 6.066 trainata da Man, che ha acquisito la statunitense GLG e Infineon, che si infiamma sulla notizia della vendita dell’unità mobile chip alla Intel. Sulla parità Zurigo -0,01% a 6.427 e Londra -0,01% a 6.427, mentre terminano con cali frazionali Madrid -0,31% a 9.286, Amsterdam -0,20% a 326, Bruxelles -0,33% a 2.439 e Parigi -0,47% a 3.543 punti.
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