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Gli appuntamenti della settimana, utili europei alla prova dei mercati

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Archiviata una settimana in cui la Bce ha lasciato fermi i tassi a zero e la Fed nel Beige Book ha parlato di ripresa, ma sotto i livelli pre-virus, i mercati, sono concentrati sul vertice Ue di lunedì.

Dopo tre giorni di negoziazioni serrate, ancora i leader UE non sono riusciti a raggiungere un accordo, con il Consiglio che si riunirà nuovamente oggi pomeriggio alle 16.00 per il quarto giorno di colloqui. Sembrerebbe, però, che una soluzione di compromesso sia a portata di mano, con il fronte dei “frugali” che inizia a cedere.

Secondo fonti anonime citate da Bloomberg, Olanda, Austria, Danimarca e Svezia sarebbero soddisfatti della proposta del Presidente del Consiglio UE, Michel, di 390Mld€ in forma di sovvenzioni, con la restante parte in forma di prestiti a tassi bassi.

Alla ripresa dell’incontro del pomeriggio, i leader dovranno quindi trovare la quadra sulla proporzione sovvenzioni/prestiti e sull’ammontare totale del piano (700 o 750Mld), ma anche su quale Istituzione avrà il ruolo di verificare l’utilizzo delle risorse. Un accordo sembra quindi possibile (i governativi e l’euro sembrano crederci), visto che la proposta originale della Commissione prevedeva 500 Mld€ di sovvenzioni, pertanto i Paesi frugali con una riduzione di oltre 100 Mld€ potrebbero cantare vittoria nei confronti dei propri elettori.

Fari sui PMI e trimestrali

Subito dopo il test europeo, la settimana vedrà la pubblicazione di una serie di indici Pmi di Usa, Eurozona, Francia e Regno Unito.

Sono attesi in crescita e, secondo alcuni analisti quello europeo sopra la soglia dei 50 punti, che indica una fase di espansione, mentre per altri arriverebbero solo a sfiorarla. Indici di cui però viene messo in dubbio il potere predittivo sul Pil, vista la profondità della contrazione dell’attività economica.

Entra sempre più nel vivo la stagione delle trimestrali Usa, con alcune delle principali importanti società tecnologiche (IBM, Intel e Microsoft) che pubblicheranno i propri bilanci. In Eurozona inizia ad intensificarsi il calendario, sebbene il grosso delle pubblicazioni arriverà tra fine mese e le prime due settimane di agosto.

Tra le semestrali italiane, tra cui Enel, Acea, Terna, Eni, WeBuild, Caltagirone, Mondadori, Rcs, Il Sole 24 Ore, Moncler, Ferragamo, Piaggio, Campari, Saipem, Generali, Brembo, Snam, Autogrill, Cnh, Fincantieri, Poste, Prysmian e Fca.

Tra le principali Borse sarà chiusa Tokyo il il 23 per la Giornata della Marina e il 24 per la Giornata nazionale dello sport, mentre tra i dati macroeconomici attesi ci sono lunedì il saldo della bilancia commerciale nel Paese del Sol Levante e il tasso privilegiato d’interesse della Banca popolare cinese, più gli indici tedeschi dei prezzi alla produzione e all’ingrosso.

Martedì toccherà al Redbook mensile negli Usa e mercoledì i dati sulle vendite di case e sulle scorte di greggio, giovedì lo stato congiunturale in Francia, le richieste di disoccupazione negli Usa, la fiducia dei consumatori nell’Eurozona, venerdì gli indici delle vendite in Gran Bretagna, il composito dei servizi e quello dei direttori degli acquisti nell’Eurozona e negli Stati Uniti, con quelli sulle vendite di case.

Per l’Italia il 23 luglio l’Inps diffonderà i dati su precariato di maggio, cig e flussi pensionamento di giugno, il 24 luglio l’Istat quelli di luglio sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, quelli di giugno sul commercio estero extra Ue.
La stima preliminare del Pil del semestre arriverà invece più in là, il 31 luglio.

Sul fronte Banche centrali, sarà la volta delle Banche centrali di Turchia, Sud Africa e Russia. La prima dovrebbe mantenere i tassi invariati, mentre per le altre due sono attese tagliare i tassi di 25pb.