ROMA (WSI) – Una discrepanza tale tra le previsioni della Federal Reserve sui tassi e le attese del mercato non si era mai vista prima. Una situazione del genere fa crescere i timori di un ‘bagno di sangue’ sui mercati del reddito fisso.
La banca centrale Usa e i mercati finanziari internazionali sono completamente disconnessi e un selloff di sproporzioni allarmanti è in arrivo, secondo una serie di broker e operatori del settore interpellati dal Financial Times.
Alcuni gestori arrivano persino a dire che il 2015 potrebbe essere un deja vu del 1994, un anno in cui il mercato dei bond governativi ha fatto crac e la Fed ha iniziato ad alzare i tassi di interesse in modo molto aggressivo e repentino.
Wesley Sparks, numero uno della divisione di reddito fisso presso Schroders, sostiene che le previsioni della Fed per un rialzo dei tassi e i futures sui Fed Funds.
Il comitato della banca centrale scommette che i tassi di riferimento saliranno all’1,2% dallo 0-0,25% attuale entro la fine dell’anno prossimo, con la prima stretta monetaria che dovrebbe arrivare a giugno.
Il mercato, invece, scommette su un innalzamento dei tassi alla fine del 2015 allo 0,50%, con la prima stretta prevista in ottobre, 4 mesi dopo.
Entro la fine del 2016, la Fed prevede tassi del 2,75%, mentre il mercato è convinto che il livello sarà in area 1,50%. Entro la fine del 2017, i rappresentati di politica monetaria della Fed scommettono che i tassi guida saranno al 3,75%. Il mercato si aspetta un livello di ben l’1,75% inferiore.
Secondo Bill Eigen, head of absolute return fixed income presso JP Morgan Asset Management, il 2015 potrebbe essere l’anno in cui il mercato dei bond accuserà un bagno di sangue. Sarà inevitabile se il mercato continuerà ad ignorare gli avvertimenti di un incremento dei tassi che la Fed ha lanciato nelle sue ultime proiezioni ufficiali di economia.
Tassi hanno solo una direzione in cui possono andare: in alto
La corsa dei bond dura ormai da 32 anni e potrebbe continuare come ha fatto quest’anno, nonostante tutti gli allarmi di una fase ribassista lanciati all’inizio del 2014 dalla maggioranza dei grandi gestori di fondi ed analisti di Wall Street e della City londinese.
Logica vuole che le possibilità di un programma di quantitative easing in Europa (previsto a inizio 2015), unite alla bassa inflazione globale e alla debolezza persistente della crescita in molte economie industrializzate, teranno bassi anche nel 2015 i rendimenti dei bond, che hanno un rapporto inversamente proporzionale rispetto ai prezzi.
Ma negli Stati Uniti, specialmente se la Fed dovesse mantenere invariate le sue previsioni in materia di macroeconomia, ci sono sicuramente rischi elevati che i tassi salgano in poco tempo e con intensità. C’è da aspettarsi una stretta monetaria aggressiva a partire da metà dell’anno prossimo.
I tassi sui Treasuries decennali sono vicini ai minimi di tutti i tempi e circa un punto percentuale pieno più in basso di inizio anno. I tassi hanno solo una direzione in cui possono andare: in alto. Se i tassi salgono, i rendimenti di altri bond governativi dovrebbero seguire a ruota, nonostante le pressioni deflative e il lancio di un QE da parte di Draghi.
Il 2015 potrebbe essere un anno difficile per i manager del mercato delle obbligazioni, in particolare chi ha esclusivamente portafogli a lungo termine. Ecco che si spiega come mai i fondi ‘absolute return’ sono diventati più richiesti negli ultimi tempi. Tali fondi sono infatti in grado di speculare al ribasso sul mercato e usare i derivati come strumento di protezione contro un eventuale collasso dei bond.
Fonte: Financial Times
(DaC)