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G8: Economia mondiale in ottima forma

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L’economia mondiale sta vivendo uno dei suoi momenti più felici. L’ennesima conferma è arrivata nella conferenza stampa di apertura del G8 finanziario iniziato venerdì scorso nelle vicinanze di Potsdam, capitale tedesca dello Stato di Brandeburgo, conclusasi sabato 19 maggio.
“La situazione economica mondiale non è mai stata così positiva”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco e presidente di turno del G8, Peer Stenbruck, sottolineando come lo stato attuale dell’economia rappresenti il momento ideale per i Paesi emergenti per affrancarsi dal legame con il dollaro e sviluppare mercati di titoli di Stato maggiormente collegati alle valute nazionali. Un momento ottimo “dal punto di vista della crescita, del livello della liquidità e del risparmio”, ha aggiunto Steinbruck, che si è poi incontrato con il pari grado giapponese, Koji Omi, per discutere principalmente di valute ed in particolare della forza dell’euro su yen e dollaro.
Omi, che ha spiegato come il ministro tedesco non sembri “particolarmente preoccupato” dell’attuale andamento della moneta unica, ha commentato positivamente la decisione della Cina di aumentare la banda di oscillazione dello yuan nei confronti del dollaro.
Oltre alle valute, anche Steinbruck ha mostrato apprezzamento verso la mossa della Cina, che riflette la crescita dell’economia di Pechino, l’altro tema all’ordine del giorno sono le dimissioni di Paul Wolfowitz da presidente della Banca Mondiale. “Se ha turbato la reputazione della Banca Mondiale, penso che abbia preso la decisione giusta”, ha dichiarato il padrone di casa, mentre Omi ha sottolineato il buon lavoro svolto dal presidente uscente ritenendo che la scelta di Wolfowitz sia stata presa a tutela dell’istituzione.
Parità di vedute anche sulle modalità di scelta del successore, che secondo i due ministri deve continuare a essere designato dagli Stati Uniti.
La crescita dell’economia è “robusta e più bilanciata nelle diverse regioni” del Pianeta, mentre diminuiscono i rischi sull’outlook futuro, si legge nel comunicato finale del G8, che sottolinea comunque come “gli alti e volatili prezzi dell’energia rimangono un elemento di preoccupazione” su cui “rimarremo vigili”. Il comunicato sottolinea anche l’impegno dei ministri finanziari dei primi otto Paesi industrializzati “a continuare a perseguire politiche di bilancio solide”.
Intanto non arriva alcun riferimento diretto all’Italia, ma alcune dichiarazioni che potrebbero adattarsi al contesto nazionale, dal ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che preferisce glissare le questioni interne al termine del G8 finanziario di Potsdam per fare spazio alle questioni affrontate nel corso del vertice. “Del caso italiano, non si è parlato. Non ne ho parlato e non ne vorrei parlare ora”, ha risposto a chi gli ha chiesto se le raccomandazioni contenute nel documento finale dell’incontro su una maggiore efficienza della spesa pubblica si sarebbero potute applicare anche ai conti pubblici di Roma. Quello che è certo, ha comunque sottolineato Padoa-Schioppa, è la necessità di “spendere meglio, come unico modo per fare di più”, anche alla luce dei due fenomeni che stanno maggiormente pesando sui bilanci dei maggiori Paesi del mondo: la globalizzazione e l’invecchiamento della popolazione. In primo luogo, “è necessario che il sistema della tassazione tenga conto della mobilità crescente delle basi imponibili”, ha spiegato il ministro, mentre la crescita dell’età media, con conseguenti aggravi di costo alle voci pensioni e sanità, “è un problema comune a tutti i Paesi del G8 e quelli europei”. E, prosegue Padoa-Schioppa, “in queste condizioni, tenere la disciplina dei conti è più difficile, perché c’è un’erosione di base imponibile da un lato ed un aggravio di spesa dall’altro”.
La soluzione è la razionalizzazione delle spese e il Governo italiano, spiega il titolare di Via Venti Settembre, ci sta lavorando: “Quello che stiamo facendo a Roma sulla riclassificazione del bilancio è rivolto a rendere il bilancio leggibile dal punto di vista delle funzioni svolte e non delle categorie di costo”, ad esempio ricerca, sicurezza, sociale e scuola. “E’ una strada lunga – prosegue Padoa-Schioppa – ma l’abbiamo decisamente imboccata. Francia e Regno Unito hanno dovuto lavorarci qualche anno”. Questo l’unico riferimento al sistema Italia nel corso dell’incontro preparatorio al G8 dei Capi di Stato in programma per il prossimo 6 giugno a Heiligendamm.
Nessun commento sulla fusione Unicredit-Capitalia né tantomeno sulle politiche fiscali italiane: il commissario Ue agli Affari economici, Joaquin Almunia, “ha parlato di incrementi inattesi delle entrate fiscali, ma non si è approfondito”. Spazio quindi alla crescita: “C’è un’economia che una volta di più vive un anno buono e prevede che il bel tempo continui, anche se ci sono rischi ben noti” e rappresentati dal prezzo del petrolio, come conferma il comunicato finale del G8 e da correzioni improvvise “dei rischi esterni”.
Nessuna novità, quindi, rispetto allo scorso aprile: “l’economia mondiale continua a crescere, quella europea mantiene buone prospettive di crescita interna”. Alcune parole anche per la relazione sugli hedge funds presentata dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, unico banchiere presente in veste di presidente del Financial Stability Forum: le cinque raccomandazioni di Draghi sulla maggiore trasparenza hanno trovato “l’approvazione e il sostegno” del G8, anche perché “frutto di una convergenza di opinioni” fra chi ha premuto per più regolamentazione e chi invece professa regole meno rigide. “Non si tratta di regolamentare gli hedge fund – ha spiegato il ministro – ma di assicurarsi che chi vigila sulle banche faccia il possibile, perché queste istituzioni abbiano il massimo delle informazioni necessario per poter erogare credito responsabilmente”.

a. d. r.