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Futures Usa incrementano rialzi dopo dati, poi ci ripensano

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa positivi (vedi valori a fondo pagina) anche dopo la carrellata di dati comunicati dal fronte economico degli Stati Uniti, che si sono rivelati contrastati. Il trend indica che lo S&P500 potrebbe recuperare terreno dopo essere sceso sui minimi in tre mesi. Tuttavia, pochi minuti prima dell’inizio della giornata di contrattazioni, i contratti sugli indici rallentano il passo, sulla scia di rumor secondo cui il ritorno alle urne dei greci sarebbe più probabile.

Si guarda di fatto al peggioramento delle borse europee e al calo dell’ euro, che scende sotto quota $1,28.

Passa così in secondo piano l’entusiasmo per il dato positivo relativo al Pil tedesco, cresciuto cinque volte tanto le attese, con +0,5% nei primi tre mesi del 2012, rispetto al trimestre precedente. Gli analisti attendevano un più modesto +0,1%.

Guardando ai dati economici resi noti negli Stati Uniti, è stato sicuramente sorprendente l’indice Empire State NY – che misura l’andamento del settore manifatturiero dell’area di New York – che è balzato a maggio a 17,1 punti, contro i precedenti 6,6 di aprile. L’indicatore è stato decisamente migliore delle attese, che parlavano di un incremento limitato a 8,4 punti. Tuttavia, non è di buon auspicio la componente che misura le aspettative di business a sei mesi che, a dispetto dell’ottima performance dell’indicatore, è scesa a 29,3 a maggio, rispetto ai 43,1 di aprile.

Deludenti poi le vendite al dettaglio, che ad aprile sono salite di appena lo 0,1%, contro il +0,7% precedente (dato che è stato rivisto tra l’altro al ribasso dal +0,8% inizialmente reso noto a marzo), peggio delle previsioni. Da segnalare l’importanza del dato economico, visto che negli Stati le spese per consumi incidono sulla performance del prodotto interno lordo fino al 70%; i numeri appena resi noti indicano dunque un probabile rallentamento della congiuntura economica.

L’ indice dei prezzi al consumo, importante termometro dell’inflazione negli Usa, è rimasto praticamente fermo ad aprile, per la prima volta dallo scorso dicembre, e in linea con le attese. La componente core è avanzata dello 0,2%, anche in questo caso in linea con il consensus. Su base annua, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 2,3%, così come anche la componente core.

Sotto i riflettori i finanziari, dopo la decisione di Moody’s rivedere al ribasso il rating di 26 banche italiane. A breve dovrebbe seguire un simile giudizio per le banche degli altri paesi europei. Calo per i grandi nomi bancari Usa, quali Bank of America e JPMorgan, quest’ultima colpita di recente dal scandaloso buco da $2 miliardi.

Tra i singoli titoli, forte rialzo di Groupon, negli scambi tedeschi ha fatto fino a +20% dopo che la società ha registrato utili superiori alle attese degli analisti nel primo trimestre. Avon Products giù -13%, dopo la decisione di Coty di ritirare l’offerta da $10,7 miliardi per la società.

Attenzione alla dichiarazione di Fitch, secondo cui un terzo round di maxi iniezione di liquidità da parte della Bce – attraverso i prestiti alle banche europee al tasso fisso dell’1% – sarebbe possibile. Gli investitori, secondo l’agenzia di rating, starebbero dunque scommettendo sull’arrivo di un nuovo aiuto da parte della Bce.

In ambito valutario, l’euro torna a perdere terreno sul dollaro e cede lo 0,27% a $1,2789. La moneta unica arretra nei confronti dello yen dello 0,11% a JPY 102,26, mentre il rapporto dollaro/yen avanza dello 0,13% a JPY 79,95.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio avanzano dello 0,49%, a quota $95,24 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono invariate con -0,04% a $1.560,40 l’oncia.

Alle 15.14 ora italiana (le 9.14 di New York), i futures sull’indice S&P500 avanzano di 2,75 punti (+0,21%), a 1.336,75 punti.

I futures sul Nasdaq sono in rialzo di 10,25 punti (+0,40%), a quota 2.595 punti.

I futures sul Dow Jones salgono di 14 punti (+0,11%), a 12.669 punti.

Quanto ai Treasury i rendimenti a 10 anni scambiano in rialzo all’1,791%.