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Futures Usa in peggioramento, nessun effetto da JPM e Google

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New York – Futures sui principali indici azionari Usa in ribasso (vedi valori a fondo pagina) con i dati dalla Cina che alimentano di nuovo il timore su un rallentamento ulteriore della crescita economica globale e sulle conseguenze che i mercati globali potranno scontare.

Il dato, in linea con le stime, rappresentato dall’indice dei prezzi al consumo non ha alcun effetto positivo sugli indici. Attesa a questo punto alle 15.55 ora italiana, quando sarà reso noto l’indice della fiducia stilato dall’Università del Michigan.

Pechino il tema del giorno, con la variazione del Pil cinese che, nel primo trimestre dell’anno, è stata pari a +8,1%: si tratta del ritmo di crescita più blando dalla metà del 2009 e inferiore al +8,4% atteso dagli analisti.

Wall Street si appresta a concludere la seconda settimana di ribassi, dopo che in questi giorni l’azionario globale era stato appesantito dalle ultime novità da Italia e Spagna, oltre che dalla mancanza di nuovi stimoli concreti da parte della Fed, almeno per il momento. Non basta dunque il forte balzo registrato ieri, la migliore performance da due settimane. Dagli inizi di aprile ad ora l’indice S&P500 ha perso -1,5%.

In rialzo JPMorgan, la prima grande banca Usa a riportare i risultati d’esercizio nel trimestre. Numeri oltre le attese degli analisti, con utili per azione pari a $1,31, rispetto a stime per $1,17. I profitti sono comunque calati su base annua, passando a $5,38 miliardi da $5,56 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il titolo sale comunque in premercato dell’1,89%. Il giro d’affari della banca ha segnato un aumento del 6% a $26,7 miliardi.

Resi noti anche i risultati di bilancio di Wells Fargo, che hanno messo in evidenza utili nel primo trimestre in crescita del 13%. La banca, che è di fatto il principale colosso dei mutui degli Stati Uniti, ha registrato profitti per $4,25 miliardi nel primo trimestre, rispetto ai 3,76 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Gli utili per azione sono saliti a 75 centesimi dai 67 centesimi del primo trimestre del 2011, al di sopra delle attese degli analisti. Il fatturato è aumentato del 6,4% a 21,64 miliardi: si tratta del risultato maggiore in nove trimestri, migliore delle stime.

Sotto i riflettori intanto Google, che nella tarda serata di ieri, a chiusura dei mercati, ha reso noto di aver riportato utili superiori alle attese degli analisti, pari a $2,89 miliardi, $8,75 per azione, su un fatturato di $10,65 miliardi. Profitti netti in crescita +61%, vendite +24%.

In ambito valutario, l’euro scende sul dollaro dello 0,45% a $1,3125, calando contro lo yen dello 0,27% a JPY 106,32. Rapporto dollaro/yen in rialzo dello 0,20% a JPY 81.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio scendono dello 0,46%, a quota $103,16 al barile, mentre le quotazioni dell’oro calano dello 0,49% a $1.672 l’oncia.

Alle 14.44 ora italiana (le 8.44 di New York), i futures sull’indice S&P500 arretrano di 8 punti (-0,58%), a quota 1.378 punti.

I futures sul Nasdaq sono in flessione di 12,50 punti (-0,46%), a quota 2.726 punti.

I futures sul Dow Jones perdono 74 punti (-0,57%), a 12.876.

Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano al 2,012%.