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FUSIONI: SALTA L’OPERAZIONE MONTEDISON-FALCK

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E’ fallita la fusione tra Montedison e Falck all’assemblea straordinaria degli azionisti che invece l’avrebbe dovuta approvare. I sì alla fusione non hanno raggiunto i 2/3 dei votanti, come richiesto in occasione delle assemblee straordinarie.

Il ruolo principale lo hanno svolto gli astenuti, pari al 42,668% dei votanti, e tra questi la parte del leone l’ha fatta Nuova Holding San Paolo, che detiene il 6,67% di Montedison.

Gli analisti interpellati da WallStreetItalia spiegano che non è in discussione il piano industriale (Falck è appetibile per le centrali elettriche detenute attraverso Sondel); la questione è nata dal fatto che gli azionisti Montedison hanno giudicato penalizzante il concambio proposto per la fusione: 31 azioni Montedison ogni 5 azioni Falck. Secondo quanto emerso in assemblea, infatti, gli azionisti Montedison avrebbero visto meglio un concambio di 24 azioni Montedison ogni 5 Falck.

Alcuni operatori tuttavia non escludono che all’origine ci sia la voglia di fare pressione su Mediobanca, che ha disegnato l’architettura dell’operazione, da parte di alcuni grossi azionisti che si sono astenuti e che vorrebbero qualcosa in cambio di un sì. “Se così fosse – suggerisce un operatore – anche la questione Montedison-Falck diventerebbe politica, e destinata ad arenarsi almeno fino a dopo le elezioni”.

Intanto il mercato aspetta per i prossimi giorni una nuova assemblea degli azionisti, in terza convocazione.

A Piazza Affari il titolo Montedison cresce dell’1,32% a €2,15. Il titolo Falck cede il 6,23% a €12,24.