Mercati

Ftse Mib -2%, rischio Italia al nuovo record

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Milano – Piazza Affari ha concluso la sessione in forte calo, recuperando comunque dai minimi, quando ha ceduto più del 3%, sfondando al ribasso anche quota 14.000. Alla fine, il Ftse è riuscito a riagguantare l’importante soglia psicologica, scendendo del 2% circa, in concomitanza con lo smorzarsi delle tensioni sul mercato dei titoli di stato.

Riguardo alle altre piazze finanziarie europee, Londra ha virato in territorio positivo, facendo +0,43%. GiĂą invece Francoforte (-1,22%), Parigi (-1,23%) e soprattutto Madrid (-1,96%)

Sui mercati continua a pesare la mancanza di credibilità dell’Italia, contro cui ora si scaglia anche la Spagna. Il governo spagnolo equipara l’Italia alla Grecia in termini di fiducia e parla di “piano di austerity che ha perso rigore nel giro di qualche giorno”.

E’ stata proprio la sfiducia dei mercati sull’Italia e sulla manovra a scatenare a metà giornata un vero e proprio panic selling a Piazza Affari, con sospensioni per eccesso di ribasso che hanno interessato alcuni titoli, come MPS (nel finale -4,79%) e Mediolanum (-3%).

In primo piano di nuovo i bancari, con Unicredit (-3,37%), Ubi Banca (-1,82%), Banca Popolare di Milano -2,75%, Intesa SanPaolo -2,43%. Ha sofferto anche la galassia Fiat, con Fiat Industrial -3,99%, dopo aver perso più del 7%. Quasi disperato l’appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato il governo ad apportare modifiche alla finanziaria, lanciando l’allarme sullo spread Italia/Germania. E a dire la sua è stato anche l’ex ministro delle finanze Vincenzo Visco, che ha detto senza mezzi termini che “i mercati stanno cercando di far dimettere il governo”.

Gli investitori internazionali assistono a una manovra bis che non convince nessuno e oggi anche al totale blocco di un paese paralizzato da uno sciopero.

Rispetto alle prime ore della mattinata, la tensione sul mercato dei titoli di stato si smorza: i rendimenti dei BTP decennali si attestano al 5,466% e lo spread scende dai 380 di stamattina a quota 363. Ma il rischio paese rimane altissimo e tocca un nuovo record, a 450 punti base.

Tra i market mover delle contrattazioni europee, anche l’annuncio shock arrivato dalla Svizzera, che ha deciso di fissare un cambio minimo euro/franco a quota 1,20, stufa dei continui apprezzamenti della valuta elvetica.

L’euro si è subito rafforzato sul franco mettendo a segno un balzo superiore all’8%, e ha recuperato velocemente terreno anche sul dollaro, riconquistando quota $1,42. Ma successivamente è tornato a essere vittima della sfiducia sull’Europa e ha perso terreno contro il biglietto verde scendendo sotto quota $1,40, fino a $1,3998 (-0,68%). La moneta unica è scesa anche contro lo yen (-0,31%), a JPY 108,1840.

I futures sul petrolio sono in calo del 2,20% a $84,55 il barile. In rialzo invece le quotazioni dell’oro, che guadagnano l’1,04%, a $1.896,40 l’oncia.
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RAPPORTO UNICREDIT

Alla luce del nervosismo che circonda il nostro Paese, un portavoce dell’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che il rating italiano resta sotto osservazione e che il giudizio “Aa2” rimane in revisione. Si ricorda che l’agenzia aveva posto il rating italiano in review per un possibile downgrade dallo scorso 17 giugno. Sul fronte Fiat, al via la nuova struttura organizzativa di Fiat-Chrysler per l’area Europa-Medio Oriente-Africa (Emea) con a capo lo chief operating officer Gianni Coda.

Bpm(EUR1,31): diversi quotidiani riportano che il comitato esecutivo in calendario per oggi è stato rinviato. La Repubblica scrive che i vertici di Mediobanca ritengono che l’operazione di aumento di capitale sia “tutta da costruire”. Il Messaggero riferisce che a brevissimo il DG, Enzo Chiesa, verrà ricevuto da Bankitalia per valutare un rinvio dell’aumento. Il Giornale parla di un vertice fra lo stessp Chiesa, il presidente Massimo Ponzellini e tecnici di Bankitalia “tra mercoledì e giovedì”.

Lottomatica(EUR10,46): MF riporta i dati della World Lottery Association, secondo cui nel primo semestre le vendite di tagliandi sono salite del 12,4%.

Telecom Italia(EUR0,7945): Il Sole 24 Ore scrive che il 100% di Telco è finito in pegno ai creditori e parla di ipotesi di rifinanziamento del debito. Non ha intenzione di cedere una porzione della sua partecipazione in Tim Brasil. Lo dice una nota di Tim Participacoes, controllata brasiliana di Telecom Italia, in risposta a un articolo del quotidiano Valor Economico secondo cui la compagnia italiana sarebbe sul punto di vendere parte del suo 67% di Tim Brasil mantenendone il controllo.

Zucchi(sospesa): ha annunciato di avere depositato in Consob la richiesta di approvazione del prospetto relativo ad un aumento di capitale da EUR30,0 mln. La società può contare su garanzie di sottoscrizione dell’aumento da parte della famiglia Zucchi, di Gianluigi Buffon e di Riccardo
Grande Stevens (garanzie complessivamente pari al 49,3% del capitale).

Seat P.G: (EUR0,0441): il piano sul debito verrĂ  esaminato oggi dal Cda.