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Fitch: bene elezione Mattarella, ma mina tenuta coalizione

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ROMA (WSI) – Ottimi i tempi con cui è avvenuta l’elezione a presidente della Repubblica di Sergio Mattarella, ma il modo cui si è arrivati alla sua nomina potrebbe mettere a repentaglio l’unità della coalizione di governo.

A dirlo è Fitch in una nota in cui si rilevano anche prospettive nel breve termine fragili per la crescita. Senza ritorno alla crescita è a rischio la prevista diminuzione del rapporto tra debito pubblico e Pil.

La rapida elezione al Colle dell’ex DC permette all’Italia di evitare una situazione di disordine politico e concentrarsi sulle riforme, secondo l’agenzia di rating.

Nel suo rapporto che dedica agli ultimi sviluppi politici in Italia, Fitche dice che ora il governo e il parlamento possono “focalizzarsi sulle riforme economiche e istituzionali”.

Le deboli prospettive di crescita, tuttavia, ripresentano un punto di debolezza del rating, che è stato confermato a BBB+ con outlook stabile, mentre la piena realizzazione di riforme strutturali capaci di rilanciare la cresciuta andrebbero a sostenere il profilo creditizio del paese.

Tuttavia Fitch sottolinea come la decisione “unilaterale” del premier Matteo Renzi e del Pd sulla figura di Mattarella potrebbe creare tensioni con l’alleato di governo Ncd e con Forza Italia.

“Quest’ultima potrebbe ora essere meno disposta a sostenere le proposte di riforma elettorale e costituzionale di Renzi che puntano a migliorare in maniera permanente il grado di stabilità politica. Le scelte di politica economica potrebbero quindi continuare a riflettere trattative tra i maggiori partiti e all’interno di essi” avverte l’agenzia.

Per l’Italia Fitch parla di outlook economico fragile nel breve termine, di potenziale di crescita ridotto e di effetti limitati dei bassi prezzi del petrolio, dell’euro debole e del QE Bce. L’agnezia conferma quindi i rischi al ribasso sulla stima di crescita dello 0,6% per il 2015.

Secondo l’agenzia Usa il governo Renzi “ha compiuto dei progressi” nell’ambito delle riforme soprattutto nel settore del lavoro (Jobs act) in grado di “aumentare la fiducia delle imprese e degli investitori”. Tuttavia, avverte l’agenzia di rating, le riforme strutturali “migliorano in genere il potenziale di crescita solo nel medio periodo, e le prospettive economiche a breve termine sono fragili”.

Fonte: Reuters