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Fintech: i super computer sono sempre più vicini

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di Sandra Riccio

I pc quantistici sono attesi da molto tempo e si svilupperanno grazie all’intelligenza artificiale. Bisognerà aspettare il 2030 per vedere i primi dispositivi adatti al grande pubblico

Daranno il via a una nuova era informatica. I computer quantistici (qc), super macchine del futuro, introdurranno un progresso enorme nella capacità di calcolo e nel progresso tecnologico. I nuovi rivoluzionari pc sono molto attesi ma rischiano di deludere le attese di chi già si prepara a sostituire i propri vecchi computer e smartphone con i nuovi qc.
Questa innovativa tecnologia non sarà, infatti, disponibile al grande pubblico tanto presto. In più le prime macchine saranno dei giganti ingombranti, inamovibili e costosissimi che per funzionare avranno bisogno di ambienti specifici a temperature molto al di sotto dello zero (intorno ai -273 gradi). È da decenni che si parla dell’avvento di questi nuovi super calcolatori (il primo qc è stato realizzato nel 1997 dall’Ibm). Oggi sono ancora nella fase sperimentale però i progressi fatti negli ultimi anni stanno rendendo il tema sempre più caldo.

«È diventato sempre più imperativo monitorare i nuovi passi avanti – spiega Paolo Gianturco, senior partner di Deloitte – responsabile FinTech -. I progressi sono sempre più evidenti e a dare un’accelerata contribuirà anche lo sviluppo che ha avuto di recente l’Intelligenza artificiale».

Deloitte Global ha inserito i qc nel suo elenco di trend tecnologici a cui guardare e ha elaborato cinque previsioni che interesseranno già il 2019 e avranno riflessi sui decenni futuri.

Tecnologia del futuro

Oggi a sperimentare su queste nuovo settore ci sono i grandi colossi della tecnologia come Ibm, Google e Microsoft oltre a molte università. Le previsioni di Deloitte Global raccontano cosa aspettarsi dai qc. Senza tante illusioni.
Come prima cosa – e questo è il primo dei pronostici – già quest’anno, o tuttalpiù il prossimo anno potrebbe avverarsi il primo caso nella storia di “supremazia quantistica”. Si tratta della capacità del qc di eseguire un certo compito che nessun computer di oggi può risolvere.

«Sarà sicuramente una pietra miliare, tuttavia il termine supremazia può trarre in inganno – dice Gianturco -. I qc saranno sì dei mega cervelloni ma le loro elaborazioni riguarderanno solo una piccola parte, intorno al 10%, dei processi eseguiti oggi dai computer tradizionali».

Si tratterà quindi di applicazioni dedicate a nicchie specifiche che però potranno cambiare la storia di interi settori di attività. Ne approfitteranno il comparto medico, quello petrolifero, fino alla finanza.
Un importante aspetto da considerare sarà poi quello della sicurezza informatica. I super computer potranno, infatti, essere impiegati per violare facilmente anche i più sofisticati codici criptati.

«Per questo motivo sia le grandi aziende, sia le organizzazioni statali, farebbero bene a guardare già ora alla sicurezza in questo ambito – mette in guardia Gianturco -. Farlo quando i computer quantistici saranno diventati realtà sarà ormai troppo tardi».

Il mercato potenziale

L’attenzione è anche sul mercato che questo nuovo tipo di strumento riuscirà a coprire. Secondo Deloitte Global, nel futuro genererà circa 50 miliardi di dollari. è questa la seconda previsione che propone anche un confronto con il mercato dei dispositivi informatici classici (dagli smartphone, ai computer aziendali). Un mercato che, quest’anno arriverà a coprire oltre 1.000 miliardi di dollari. Da notare, che secondo le previsioni, nel 2030 neanche uno dei tanti smartphone, computer, tablet e così via, sarà quantum-powered. Sarà possibile però il loro collegamento a questa tecnologia via cloud. Il primo super computer in commercio non arriverà prima del 2030.
E qui si arriva alla terza previsione di Deloitte Global. Il 2020 vedrà passi avanti enormi nell’informatica quantistica ma saranno gli anni Trenta quelli del vero sviluppo di massa.
La quarta previsione racconta dei primi super computer, i cosiddetti computer “Nisq” (Noisy intermediate -scale quantum) che saranno meno efficaci ma varranno centinaia di milioni di dollari l’anno già negli anni Venti. Il quinto e ultimo punto elaborato da Deloitte è dedicato alle minacce che deriveranno dai primi super computer, Nisq.

«Quello della protezione da queste macchine sarà un settore in rapida crescita che varrà centinaia di milioni di dollari già negli anni Venti – dice Gianturco -. La data clou potrebbe essere però il 2030 quando si diffonderanno i qc tra il grande pubblico. Questo passaggio aumenterà le minacce perché i nuovi computer saranno in grado di decriptare anche le chiavi più sicure di oggi, costruiti a valere nel lungo termine».

A quel punto interi sistemi informatici potranno finire sotto attacco. Per l’esperto programmare già oggi la sicurezza su questo fronte è un obiettivo da considerare a tutti i livelli.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di marzo del magazine Wall Street Italia.