Economia

Finarte Casa D’Aste riduce le perdite nel 2009

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(Teleborsa) – Il bilancio consolidato al 31.12.2009 di Finarte Casa D’Aste chiude con una perdita, al netto delle imposte, di € 3.498 mila, contro una perdita di € 4.807 nell’esercizio precedente. La capogruppo Finarte Casa d’Aste S.p.A. chiude al 31.12.2009 con una perdita di € 3.480 mila, al netto delle imposte, contro una perdita al 31.12.2008 di € 4.772 mila. La situazione economico–patrimoniale e, soprattutto, finanziaria del Gruppo risente dell’incertezza del mercato italiano, ove sembra, anche dagli studi settoriali effettuati sulle maggiori case d’asta, che i collezionisti e gli investitori preferiscano aspettare gli sviluppi dei prossimi mesi. Rispetto alla situazione americana, il cui periodo più difficile sembra essere passato, in Italia la ripresa tarda a partire, anche a causa degli operatori italiani che continuano a non cedere sui prezzi dei lotti in asta anche per opere di medio valore. Poiché il risultato economico conseguito nel 2009 è stato negativo e non ha consentito, come si sperava, di recuperare la necessaria redditività a rientrare al di sotto del terzo del capitale, l’Assemblea sarà chiamata a deliberare sulla proposta di riduzione del capitale sociale per copertura delle perdite. Inoltre, vista la situazione del mercato, che non offre certezze di ripresa nel breve termine, per assicurare la volontà e la capacità di continuazione dell’attività, l’assemblea dovrà deliberare al più presto anche sulla proposta di un adeguato aumento del capitale sociale, indispensabile per supportare le azioni di risanamento finanziario previste dal management nel progetto di riorganizzazione aziendale e razionalizzazione della gestione. Gli obbiettivi fissati per l’anno in corso risultano fortemente condizionati dalla propensione di molti investitori e collezionisti italiani ad attendere momenti più favorevoli tanto per vendere che per acquistare, pertanto, in questa situazione i capi dipartimento di tutte le sedi stanno incontrando sempre maggiori difficoltà a reperire affidamenti interessanti per allestire le aste interessanti dei prossimi mesi, sia quantitativamente che qualitativamente. Nella seconda metà del mese di marzo sono pervenute le dimissioni di due Consiglieri e il Consiglio di Amministrazione, considerata l’attuale situazione economica, propone all’Assemblea di non provvedere a nuove nomine ma di rideterminare in sei il numero dei membri che comporranno il Consiglio di Amministrazione.