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Finanza peer-to-peer: il grande esodo

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LONDRA (WSI) – Chiudono i battenti gli istituti di credito britannici peer-to peer, in vista della regolamentazione del settore. Il Financial Conduct Authorithy del Regno Unito (FCA) sarebbe in procinto di regolamentare e dara una disciplina specifica al settore del peer – to-peer, quello in cui le persone possono prestare denaro direttamente ai consumatori richiedenti e alle imprese mediante piattaforme on line.

Un settore che è esploso in seguito alla crisi finanziaria del 2008 a causa di un prosciugamento del credito e alla stagnazione dei tassi di interesse. Molte società operanti nel settore del peer-to-peer starebbero per darsi alla grande fuga perché incapaci di sostenere i costi e il peso della prossima regolamentazione.

Come riporta Bovill, una casa di consulenza normativa britannica, il 26 per cento delle piattaforme di peer-to-peer che hanno richiesto l’autorizzazione, stanno già abbandonando. La società peer to peer svedese TrustBuddy, guidata dal CEO Philip Mikal, ha chiuso i battenti il 12 ottobre.

Secondo Altfi.com, i dati snocciolati da Bovill suscitano preoccupazioni in merito alla capacità delle nuove imprese di soddisfare i nuovi requisiti normativi che includono la separazione di fondi della clientela, nuovi requisiti di capitale di riserva e norme più severe relative al trasferimento dei prestiti in essere in caso di guasti alla piattaforma del peer-to-peer.

La FCA, la Consob britannica, ha ricevuto 114 applicazioni e 30 sono state ritirate, di cui 26 però sono di ritiro parziale. Cosa significa? In sostanza una società rinuncia a svolgere attività di peer-to-peer, ma continua a offrire altri servizi.

Secondo Gillian Roche-Saunders, responsabile Venture finance presso Bovill: “L’alto numero di ritiri suggerisce che la Financial Conduct Authority punterebbe in alto per arrivare a una piena autorizzazione per gli istituti di credito P2P, ma il processo appare molto costoso e duro”.

Come ha rivelato Nick Harding, Ceo di Lending Works, la sua società ha speso più di 100,000 sterline per preparare l’applicazione per la FCA, prima della fine del mese. Se infatti le società peer-to-peer hanno goduto finora di una regolamentazione soft, ora il processo di autorizzazione sarà rigoroso provocando così uno shock per il sistema.

(Aca)