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FIAT PROIETTATA IN AVANTI

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E’ una Fiat proiettata in avanti quella che il presidente Paolo Fresco sta presentando proprio in queste ore agli azionisti riuniti in assemblea, e alla stampa.

Il numero uno del Lingotto, affiancato dal presidente onorario Gianni Agnelli e dall’amministratore delegato Paolo Cantarella, conferma le buone prospettive per quest’anno, dopo un 1999 difficile che si e’ saputo risollevare solo all’ultimo.

Dunque, nel 2000 il Gruppo Fiat “conseguira’ una significativa crescita del risultato operativo
e un ancor piu’ sensibile incremento dell’utile ante imposte, anche in presenza di importanti oneri finanziari”.

Il Gruppo torinese e’ diverso anche solo rispetto a un anno fa. Tanto per dirne una, ancora non erano entrati gli americani della General Motors. Ma a chi teme una delocalizzazione dell’attivita’ e degli interessi, il vertice Fiat assicura che non c’e’ pericolo: “l’Italia sara’ sempre importante per noi”, afferma Fresco, “anche se l’interdipendenza di un tempo si e’ allentata”. Questo viene visto come un bene in un mondo dove ormai la globalizzazione detta legge. Tuttavia il cordone ombelicale non sara’ tagliato; del resto ancora nel 1999 la Fiat ha contribuito all’economia italiana con ricavi pari al 4,4% del prodotto interno lordo; un’occupazione diretta pari al 2,5% dei lavoratori dipendenti nell’industria italiana (5% se si considera
l’indotto); un saldo attivo nell’interscambio commerciale che ammonta al 40% dell’attivo commerciale totale. Positivo anche il contributo che il Lingotto ha dato lo scorso anno in termini di ricerca e sviluppo: sono stati pari al 18% della ricerca privata italiana.

Gli obiettivi per quest’anno sono il recupero di redditivitá, una maggiore liquidita’ per ridurre l’indebitamento, nuove alleanze e altri accordi per sfruttare al meglio tutte le possibili sinergie. Vale la pena ricordare che Fiat ha appena stretto un accordo nel settore delle telecomunicazioni con la Acea e la sua consociata spagnola Telefonica e che voci insistenti di mercato scommettono su un suo interesse per Olivetti e, dunque, per Telecom.

Nell’ottica del recupero della redditivita’, un buon apporto e’ venuto dalla ristrutturazione di Fiat Auto in Brasile, mentre Argentina e India sono ancora “un fattore di assorbimento di
risorse”. Ma ne vale la pena perche’, sono parole di Fresco, “l’espansione nei Nuovi Mercati resta un fondamentale asse strategico di crescita; la Fiat crede ancora nel loro potenziale di sviluppo”.

Ridurre l’indebitamento e’ un altro must per il Lingotto, mentre per quanto riguarda le sinergie, i contributi piu’ importanti verranno dagli accordi per Case New Holland e dall’alleanza con Gm.

Qualche dato di bilancio: il 1999 ha registrato un fatturato in crescita del 5,1% (48 mila 123 milioni di euro, con un euro che vale 1936,27 lire); una redditivita’ delle attivita’
industriali dell’1,9% e un utile netto di terzi e di Gruppo di 506 milioni di euro contro i 916 del 1998.

Ai soci sara’ distribuito un dividendo di 0,620 euro alle azioni ordinarie e privilegiate e 0,775 a quelle di risparmio.

Da segnalare lievi aggiustamenti nel parco soci della Fiat. Ifi-Ifil, che mantiene il 30,5% del capitale ordinario, conferma la crescita nel capitale con diritto di voto al 27,54% dal precedente 25,4%, a seguito degli ultimi acquisti gia’ annunciati di azioni privilegiate. Sopra il 2% restano solo Generali (3,29% delle ordinarie) e Mediobanca (3,16%).