(Teleborsa) – “Se al referendum vincono i no, non faremo alcun investimento”, ha detto l’Ad della Fiat, Sergio Marchionne, in vista del referendum previsto a metà gennaio tra i lavoratori dello stabilimento torinese di Mirafiori sul nuovo pacchetto di regole proposto dal Lingotto. “Fiat non ha lasciato fuori nessuno se qualcuno ha deciso di non firmare non significa che io abbia lasciato fuori qualcuno: la Fiat ha bisogno di libertà gestionale”, ha aggiunto Marchionne.
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Il presidente Usa torna al centro del dibattito fiscale con una proposta che fa discutere: introdurre un nuovo scaglione d’imposta al 39,6% per i super ricchi e chiudere il controverso “carried interest loophole”, un vantaggio fiscale di cui beneficiano i gestori di fondi di private equity e venture capital. Il partito Repubblicano si spacca ma per gli esperti si tratta di misura simbolica che sfiora appena i miliardari
“Non voglio morire ricco”, ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di utilizzare le sue risorse per affrontare le sfide globali. Un gesto che segna una svolta epocale nel mondo della beneficenza.
Nei primi nove mesi dell’esercizio 2024/2025, la divisione dedicata alla gestione patrimoniale del gruppo registra un utile netto di quasi 169 milioni di euro e raccoglie oltre 7 miliardi. Crescono le commissioni, si rafforza il Private Banking e la nuova offerta Mediobanca Premier accelera sul segmento di fascia alta.