Economia

Fed, tassi fermi: da settembre stringe la cinghia

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Come nelle previsioni, la Fed ha lasciato i tassi di interesse Usa all’1-1,25%, livello a cui furono portati lo scorso giugno con una stretta di 25 punti base. La decisione è stata annunciata dal Federal Open Market Committee, il braccio di politica monetaria della Fed. Tutto rimandato, dunque, secondo gli analisti a dicembre. Per ora, come si legge nella nota successiva al Fomc:

“Il Comitato si aspetta che le condizioni economiche si evolvano in modo tale da garantire l’aumento graduale dei tassi. È possibile che restino per un certo tempo sotto i livelli che si prevede prevalgano nel lungo periodo”.

La banca centrale americana ha annunciato inoltre che “presto” inizierà la riduzione del bilancio, esploso con la crisi a 4.500 miliardi di dollari.

Gli analisti si attendono che il processo di riduzione del bilancio possa iniziare già in settembre, anche se resta l’incognita dell’inflazione. I prezzi restano infatti sotto l’obiettivo del 2%.

Le decisioni di ieri hanno spinto in basso il dollaro in calo nei confronti delle maggiori valute, con l’euro che salito a 1,1723 nei confronti del biglietto verde. Allo stesso tempo, il mercato per ora non sembra preoccupato dal momento che il Vix, l’indice della volatilità o anche detto “della paura”, si è portato sui minimi storici intraday (sotto quota 9).