Il presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, sta analizzando i cambiamenti strutturali che la ‘New Economy’ ha imposto alla marcia della locomotiva Usa.
“L’economia americana non solo e’ cresciuta in modo sorprendente – ha detto Greenspan davanti alla platea della ‘National Governors Association’ riunita alla Penn State University – ma ha cambiato profondamente la propria natura.
L’uso massiccio delle nuove tecnologie ha spostato l’attenzione dall’aumento produttivo all’incremento dell’efficienza e quindi della produttivita’, un aspetto che pone gli Stati Uniti in posizione di vantaggio rispetto all’Europa”.
Proprio l’aumento della produttivita’, secondo il presidente della Fed, ha protetto la crescita economica dall’inflazione, in particolare quella dovuta alle pressioni salariali.
Greenspan, senza smentire la prudenza che caratterizza ogni suo intervento, ha lasciato comunque intendere che non vi sono segnali preoccupanti all’orizzonte.
Le parole del governatore centrale, che pur non ha fatto alcun riferimento al costo del denaro, sono destinate a tranquillizzare i mercati circa le intenzioni della Federal Reserve in materia di tassi.
Il problema, secondo Greenspan, e’ quanto i benefici effetti dell’aumento della produttivita’ siano destinati a perdurare.
“Sino a quando non ci troveremo in una fase di rallentamento dell’economia – ha spiegato il presidente della Fed – non potremo sapere se lo straordinario aumento della produttivita’ oraria sia un fattore ‘permanente’ o se sia in parte dovuto a scelte strategiche del mondo industriale e imprenditoriale, intese a sfruttare al massimo le risorse umane e di capitale, non a lungo sostenibili”.