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Fase di correzione per il dollaro

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Sul mercato valutario, dopo un brusco rialzo dell’euro contro il dollaro americano partito a fine gennaio, si consolida la correzione della valuta a stelle e strisce.
Il cross valutario ha testato la soglia di 1,3415, valore massimo per il dollaro da più di un mese, con una rivalutazione di circa lo 0,9 per cento.
Sostanzialmente la ragione di questo apprezzamento del dollaro è da ricercarsi in prese di profitto createsi dopo i rialzi passati.
A creare un sentiment pro-dollaro anche le parole pronunciate dal segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, il quale durante lo Strategic Economic Dialogue in corso a Washington con la Cina, ha allontanato l’ipotesi di un certo taglio del costo del denaro nei prossimi mesi.
Ulteriori e importanti dati macro come l’indice Zew (indice calcolato su un sondaggio tra 300 analisti e investitori istituzionali), attestatosi sopra le attese del mercato sia per quanto riguarda la componente Economic Sentiment (salita a 24 punti da 16.5 di aprile) che la Current Situation (88 contro un precedente di 76,9, nuovo top di tutti i tempi), ha sottolineato il clima di fiducia e di ottimismo che si respira in Germania visto la crescita registrata.
A ruota anche l’indice Consumer Confidence Italiano, che ha registrato un secco più 1,5 per cento e le vendite al dettaglio in rialzo da 0,9 per cento a 2,6 per cento su base annuale.
La sterlina ritorna sopra 1,9750 dopo il rimbalzo di ieri sul supporto a 1,9677, con obiettivo 1,98.
Il cross dollaro/yen rimane collocato in un canale rialzista con target i massimi di inizio 2007 sopra quota 122, visto che le operazioni di leva finanziaria tra cambi sembrano non voler conoscere alcuna battuta d’arresto.
Segnaliamo il sensibile recupero del franco svizzero su euro, dollaro e sterlina dopo i minimi (assoluti contro la moneta unica) dei giorni scorsi.
La correzione è partita dopo le parole pronunciate nel pomeriggio dal governatore centrale Roth, che ha precisato come un franco debole non rifletta i fondamentali e che la Swiss National Bank potrebbe intervenire sul mercato nel caso di una persistente debolezza della moneta elvetica.
Il governatore ha ribadito, poi, la stretta vigilanza sui rischi causati dall’inflazione: il mercato non attendeva altro che un intervento verbale di questo tipo per shortare (vendere, ndr) euro/franco svizzero e dollaro/franco svizzero, rientrati rispettivamente a 1,6535 e 1,2285.

di Lorenzo Daglio* e Emanuele Furlan*