(Teleborsa) – La spesa farmaceutica netta convenzionata SSN, nel primo trimestre 2010, è diminuita del -1,2% rispetto allo stesso periodo del 2009. Continua ad aumentare il numero delle ricette (+1,6%), mentre diminuisce il valore medio delle ricette stesse (-2,8%): si prescrivono più farmaci, ma di prezzo mediamente più basso. Tale risultato, spiega Federfarma in una nota, è dovuto ai tagli dei prezzi dei medicinali varati da Governo e AIFA a partire dal 2006 (ultimo quello del 12% sui medicinali generici SSN, in vigore dal 28 maggio al 31 dicembre 2009, che continua a produrre effetti anche nel 2010, in quanto le aziende non hanno ri-aumentato i prezzi), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti, nonché alla distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL. Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa: lo sconto progressivo a carico delle farmacie, che aumenta all’aumentare del prezzo del farmaco, ha garantito al SSN un risparmio di oltre 155 milioni di euro nei primi tre mesi del 2010. Nel 2009 il risparmio è stato di circa 600 milioni di euro; il pay-back, posto a carico delle farmacie dal 1° marzo 2007 e prorogato per tutto il 2010, ha prodotto, nel primo trimestre 2010, un risparmio per il SSN di quasi 20 milioni di euro. Nel 2009 il risparmio è stato pari a oltre 77 milioni di euro; nel 2009, la trattenuta dell’1,4% sulla spesa farmaceutica, introdotta dal decreto-legge n. 39/2009, convertito nella legge n. 77/2009, è costata alle farmacie circa 180 milioni di euro; le farmacie subiscono pro-quota l’onere delle continue riduzioni dei prezzi dei farmaci SSN. L’ultima di tali riduzioni, quella del 12% dei farmaci generici, ha comportato, nel 2009, un risparmio complessivo di 252 milioni di euro, dei quali oltre 60 a carico delle farmacie; la progressiva diffusione dei medicinali a brevetto scaduto a prezzo sempre più basso, che costituiscono ormai oltre il 50% delle confezioni SSN e oltre il 30% della spesa, riduce i margini delle farmacie, fissati in misura percentuale sul prezzo; il ricorso alla distribuzione diretta da parte delle ASL per i medicinali ad alto costo contribuisce a far calare il valore medio delle ricette che passano in farmacia e, quindi, riduce la marginalità della farmacia stessa; in alcune Regioni (soprattutto Campania, ma in parte anche Puglia, Calabria e Sicilia), subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle ASL. Le farmacie, inoltre, conclude Federfarma, forniscono gratuitamente ogni mese tutti i dati sulla spesa e sui consumi dei farmaci a carico del SSN, garantendo la massima trasparenza alla spesa farmaceutica.
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