(Teleborsa) – Con l’apertura dei lavori per la Giornata mondiale dell’Alimentazione promossa dalla Fao le quotazioni del mais e della soia si sono impennate arrivando a toccare valori abbondantemente superiori a quelli massimi da due anni, quando erano stati raggiunti rispettivamente i 5,4 euro per bushel per il mais e gli 11 dollari per bushel per la soia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’andamento delle contrattazioni al Chicago Board of Trade in occasione dell’inizio dei lavori per la giornata mondiale dell’alimentazione della Fao. Negli ultimi due anni – sottolinea la Coldiretti – il prezzo del mais era sceso fino a 3,4 euro per bushel dimostrando una volatilità che mette a rischio l’attività di coltivazione e l’allevamento. La spinta in alto viene adesso giustificata – sottolinea la Coldiretti – dalle previsioni non positive di raccolto a causa delle condizioni climatiche avverse negli Stati Uniti dove secondo l’ultimo rapporto dell’Usda la produzione di mais dovrebbe essere di 12,7 miliardi di bushel con un calo del 3 per cento rispetto allo scorso anno, quella di soia di 3,41 miliardi di bushel con un calo del 2 per cento mentre sul grano pesa il calo del 25 per cento della produzione in Russia che era tra i principali paesi esportatori e dell’Ucraina. Anche nell’Unione Europea a 27 per la raccolta di cereali le stime rivelano che – riferisce la Coldiretti – la produzione si attesta sui 274 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 5 per cento rispetto alla produzione del 2009 a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli verificatesi in numerosi Stati membri durante la raccolta. Il livello dei prezzi per il mais, ma anche per gli altri cereali, rimane comunque – continua la Coldiretti – ancora molto lontano dai valori massimi di oltre 7 dollari per bushel raggiunti nel marzo 2008. In realtà – denuncia la Coldiretti – l’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre piu’ fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Manovre finanziarie sul cibo che stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che – afferma la Coldiretti – va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune Per stabilizzare il mercato è nata la piu’ grande società di europea di trading dei cereali di proprietà degli agricoltori, che – spiega la Coldiretti – ha il compito di gestire oltre 20 milioni di quintali di prodotto tra grano duro destinato alla produzione di pasta, grano tenero per il pane, girasole e soia, esclusivamente di origine italiana e garantiti non ogm. La società denominata “Filiera Agricola Italiana” è partecipata da 18 Consorzi Agrari, 4 cooperative, 2 organizzazioni dei produttori, una società di servizi di Legacoop e Consorzi Agrari d’Italia e ha il compito di gestire la contrattualistica nella coltivazione e nella commercializzazione dei seminativi prodotti in tutto il paese.
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