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Eurozona: 24 “azioni prioritarie” da completare entro la fine del mese

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Siena – Tassi di interesse: giornata volatile quella di ieri in area Euro con gli spread che dopo un’apertura in rialzo hanno chiuso in calo ed i listini azionari che hanno ridotto le perdite sul finale.

A condizionare gli operatori sono state ancora una volta le voci in merito al secondo piano greco ed alla possibilità di concedere prima delle elezioni solo una parte del prestito.

A smentire queste indiscrezioni sono giunte poi in serata le dichiarazioni di una fonte tedesca, secondo cui la proposta di concedere un prestito ponte fino alle elezioni di aprile è fuori discussione. Secondo la stessa fonte se lunedì sarà raggiunto un accordo a livello di Eurogruppo, il piano di swap dei privati potrebbe iniziare il 22 febbraio per chiudersi il 9 marzo.

Secondo quanto riportato da Bloomberg che cita una fonte anonima, il 21 il parlamento greco è chiamato ad approvare l’apposizione delle cosiddette clausole di azione collettiva (CACs) che forzerebbero tutti i creditori ad aderire al piano di swap.

Sempre secondo una fonte anonima riportata da Bloomberg, la Bce, starebbe scambiando i circa 50Mld€ di titoli greci in portafoglio con bond di identica struttura e valore nominale senza però contenere CACs.

In questo modo la Bce realizzerebbe un utile che, attraverso i dividendi pagati alle rispettive banche centrali nazionali, confluirebbe a favore dei governi nazionali per essere poi utilizzati a favore della Grecia. L’operazione dovrebbe essere terminata lunedì.

La Germania, secondo tre funzionari tedeschi, vorrebbe evitare il voto separato sul piano di salvataggio da 130 Mld€ e sullo swap.

Se saranno soddisfatte le condizioni sugli aiuti, i ministri finanziari, secondo le fonti, potrebbero votare tutti e due i pacchetti insieme.

Secondo Ft, l’accordo Ue con la Grecia, che potrebbe essere finalizzato lunedì, potrebbe contenere la previsione di un conto garanzia finalizzato a garantire che i fondi erogati siano utilizzati prima di tutto per ripagare i titoli del debito.

Inoltre sarebbe prevista una lista di 24 “azioni prioritarie” che la Grecia dovrà completare entro la fine del mese, prima del rilascio dei fondi. Allo stesso tempo l’accordo imporrà la presenza di un team permanente che monitorerà le decisioni di spesa del governo.

L’incontro di oggi tra la Cancelliera Merkel ed il primo ministro Monti è stato nel frattempo cancellato, in vista del possibile annuncio delle dimissioni del presidente tedesco Wulff. Negli Usa forte balzo in avanti dei listini azionari, complici da un lato l’aspettativa di prossima conclusione dei negoziati sul tema Grecia e dall’altro i favorevoli dati sia macro sia micro.

L’indice S&P500 si è avvicinato ai massimi da tre anni, grazie al recupero del comparto materie prime, tecnologico e finanziario.

All’interno del listino titoli come Microsoft e Bank of America hanno segnato guadagni intorno al 4%. General Motors ha recuperato addirittura circa il 9%, dopo aver pubblicato profitti annuali record (circa 7Mld$) nella sua storia centenaria.

Sul fronte macro le richieste di sussidi settimanali per la disoccupazione si sono attestate ai minimi dal 2008, confermando la fase di recupero del mercato del lavoro. Il ritrovato ottimismo degli operatori sta interessando soprattutto i mercati emergenti.

Il relativo indice MSCI al momento sta infatti guadagnando circa il 16% da inizio anno, pari a circa il doppio dell’indice MSCI World.

Valute: seduta molto volatile per il cross euro/dollaro che dopo essere sceso sotto quota 1,30 ha recuperato terreno durante la sessione statunitense andando a chiudere sopra area 1,31. Le voci dello swap di titoli da parte della Bce unito ad attese di un imminente sblocco del secondo piano di aiuti hanno sostenuto la valuta unica. Primo supporto in area 1,30. Resistenza a 1,3150 e successiva a 1,3220.

Yen in deprezzamento vs euro e dollaro a causa del rialzo delle borse Usa ed asiatiche e dei report di Goldman e JP Morgan che hanno dichiarato di attendersi un deprezzamento della valuta nipponica dopo la recente manovra espansiva della BoJ. Verso dollaro è salito ai massimi da 3 mesi portandosi stamani oltre la resistenza 79, con la successiva collocata a 79,55, il massimo raggiunto lo scorso ottobre durante l’intervento del Giappone sul mercato. Euro/yen in prossimità dell’area di resistenza 104.

Materie Prime: giornata positiva per gli energetici con il gas naturale Usa (+5,9%) a guidare il rialzo. Continua la salita del Brent (+1%) che questa mattina si attesta oltre i 120$/barile, sui massimi da giugno grazie all’attesa di una soluzione della vicenda greca ed a dati macro Usa migliori delle attese.

Ieri è invece proseguito il calo dei metalli industriali al Lme che hanno chiuso con ribassi approssimativamente dell’1-2%. Intorno alla parità i preziosi anche se stamani l’oro è ritornato sopra i 1730$/oncia dopo che il gestore Paulson ha consigliato di comprarlo per proteggersi dall’inflazione in arrivo a causa delle manovre espansive delle banche centrali. Andamento misto per gli agricoli.

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