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Eurovita, anticipo riscatti insostenibile per le piccole banche distributrici

Il nodo riscatti nella vicenda Eurovita è arrivato al pettine. Le banche più piccole tra quelle che hanno distribuito le polizze della compagnia finita in amministrazione straordinaria hanno dichiarato esplicitamente che, al momento, non ci sono le condizioni per mettere in sicurezza la compagnia vita finita nell’occhio del ciclone lo scorso marzo, dopo che l’azionista di controllo, il fondo di private equity Cinven, si è rifiutato di ricapitalizzare la società.

Tra queste Banca di Piacenza, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, ma anche Mps e Credem, che hanno chiesto sostegno (aka liquidità) alle banche più grandi, quelle “sistemiche”, sui finanziamenti che dovranno essere concessi per i rimborsi anticipati che i clienti potrebbero richiedere in massa una volta che l’Ivass avrà eliminato il blocco, previsto fino a fine mese. Ma il pricing richiesto in cambio dalle big, considerato il rialzo dei tassi, non sarebbe accettabile per gli istituti più piccoli. Non solo.

Dubbi su come contabilizzare le linee di credito

Anche le autorità competenti non sono ancora state in grado di fornire rassicurazioni in merito al metodo di contabilizzazione degli impatti economici connessi alla concessione delle linee di credito a condizioni non di mercato e al trattamento a fini prudenziali dell’assunzione dell’impegno e della successiva concessione delle linee di credito. Le questioni da sciogliere, insomma, sono diverse e, nonostante la volontà di trovare un piano di salvataggio per Eurovita e per i suoi clienti, una soluzione sistemica per l’assicurazione appare a oggi lontana mentre il tempo stringe, considerando che il blocco dei riscatti scade appunto tra meno di un mese, il 30 giugno, e senza un quadro chiaro è difficile immaginare un nuovo rinvio. Le assicurazioni, da parte loro, restano al tavolo, prima tra tutte Generali che, dopo una fase iniziale di incertezza, sembra aver assunto un ruolo primario per una soluzione di sistema che, come noto, vede partecipi anche Poste Vita, Intesa Vita, Unipol e Allianz.

Nuovo incontro per salvare Eurovita coordinato dal Ministero dell’Economia

Oggi, hanno riferito fonti ben informate a MF-Milano Finanza, potrebbe tenersi un nuovo incontro coordinato dal Ministero dell’Economia nel tentativo di fare un ultimo tentativo per il salvataggio ma c’è già chi prospetta nuovi scenari: le gestioni separate potrebbero andare a scadenza, senza salvataggio, mentre le unit linked potrebbe prenderle Poste. Non ci resta dunque che attendere esito ed eventuali novità di questo ennesimo tavolo di discussione.