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Europa: il rischio trappola liquidità in stile giapponese

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LEGNANO (WSI) – Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione europea di ieri, l’attenzione degli investitori è sempre più rivolta alla riunione di giovedì pomeriggio da parte della BCE.

Qualche speranza di assistere a decisioni di interventismo sta crescendo, ma noi ci schieriamo tra chi sostiene un ulteriore nulla di fatto e ci concentreremo sull’analisi del wording di Draghi, per capire se esistono reali intenzioni d’azione da parte dell’istituto di Francoforte.

Europa giapponese?

Come accennato, ieri è stato pubblicato il dato sul Consumer Price Index relativo al mese di dicembre 2013 che ha fatto registrare un +0.8% in discesa rispetto allo 0.9% di novembre ed un dato core (ovvero depurato dal paniere alimentare, quello su cui si sono visti i maggiori aumenti di prezzo, soprattutto sul versante alcool e tabacco) pari a 0.7%.

Siamo dunque di fronte ad una situazione disinflazionistica (diminuzione delle pressioni sui prezzi) che potrebbe portare alla deflazione, ovvero ad un’inflazione negativa che potrebbe condurre l’Europa a vivere la situazione che per oltre 20 anni ha caratterizzato il Giappone e che è combattuta in questi mesi con massicce iniezioni di liquidità da parte delle autorità centrali. Parliamo della trappola della liquidità, dove la mancanza di fiducia sia nell’economia reale, sia nelle istituzioni che non mostrano un attivismo improntato alla risoluzione reale dei problemi sta facendo detenere sempre più liquidità alle persone che, così facendo, realizzano le proprie peggiori aspettative in quanto vanno ad alimentare situazioni di recessione dovute alla mancanza di domanda aggregata che porta ad aumenti della disoccupazione ed alla diminuzione dei salari, in una spirale che si autoalimenta.

Il problema è la fiducia, e questa arriva dai media e dai circuiti del credito che hanno chiuso i rubinetti per le aziende. Queste le leve su cui agire per tentare di cambiare una situazione che economicamente parlando potrebbe essere risolta in tempi ragionevoli ma che, politicamente parlando forse non si vuole risolvere.

Detto questo, come detto, giovedì tutte le orecchie degli investitori e degli analisti saranno rivolte alle parole della BCE che deciderà che messaggi passare ai mercati e che purtroppo non dovrebbe mettere in campo nessuna mossa (nè il taglio dei tassi sui depositi nè politiche monetarie non convenzionali), ma che potrebbe preparare il terreno per eventuali mosse nei mesi a venire, nel caso in cui l’inflazione continui a peggiorare (scenario verosimile).

QUADRO TECNICO

EurUsd: l’area di resistenza individuata ieri mattina tra 1.3650 e 1.3675, con punti di reverse per valutare strategie difensive passanti intorno a 1.3690 ha tenuto molto bene, portando a discese dei prezzi che hanno visitato i minimi del pomeriggio precedente, senza superarli (questi rappresentavano un livello di trigger per pensare ad ulteriori approfondimenti). Ci troviamo ora all’interno di una congestione laterale, con i prezzi sotto la media a 100 oraria, che insieme a 1.3650 potrebbe rappresentare un buon livello di resistenza sul quale pensare a vendite di moneta unica europea, con l’idea che nel caso in cui dovessimo trovarci ad oltrepassare l’area passante per 1.36 ¾ il mercato potrebbe accelerare verso 1.3690 ed in estensione 1.3715. Nel caso in cui dovessimo oltrepassare a ribasso 1.3585, livello sul quale il mercato ha trovato due volte i supporti di breve, i prezzi potrebbero tentare delle accelerazioni verso 1.3570, che se superato potrebbe lasciare spazio verso 1.3540.

UsdJpy: il livello di 104.25, curato ieri per pensare ad approfondimenti ribassisti, ha tenuto durante la mattinata ed ha riportato i prezzi all’interno della zona di resistenza passante tra 104.65 e 104.85, dove valutavamo potenziali vendite di dollaro americano, che dopo essere tornato verso i minimi di giornata è ripartito ed ha effettuato la rottura a rialzo della bandiera che seguivamo su un grafico a 4 ore. Abbiamo testato area 105.00 ed i prezzi ora stanno tentando delle correzioni abbastanza importanti, che ci fanno comprendere come il livello tondo sia ben difeso dei venditori. Sarà importante ora seguire con attenzione l’area passante tra 104.60 e 104.75, sulla quale eventualmente lavorare in limit dato il passaggio delle due medie orarie che hanno incrociato a rialzo, della parte bassa del canale ascendente che sta accompagnando la ripresa di breve periodo del dollaro yen e dei punti statici precedenti. Una tenuta di quest’area potrebbe essere propedeutica a ripartenze verso 105.00 ed in estensione 105.20, con l’idea che un ritorno sotto area 104.35 potrebbe portare a tentativi di rottura di quel 104. ¼ visto e studiato ieri, che se non dovesse tenere potrebbe lasciare spazio a discese verso 103.90.

EurJpy: l’inferiore precisione dal punto di vista tecnico dell’EurJpy rispetto al UsdJpy evidenziata ieri aveva i suoi motivi ed il mancato arrivo alle aree di resistenza ipotizzate durante la giornata ne è testimone. Queste aree sono state raggiunte soltanto in nottata, con la rottura a rialzo di esse che ha portato i prezzi verso 143.25, fermandosi però una decina di punti prima. Potrebbe essere il caso di aspettare i prezzi su area 142.40/65 (passaggio delle medie orarie impostate a rialzo, massimi precedenti e linea di resistenza dell’ultima figura a triangolo individuabile su un grafico orario, che ora potrebbe fungere da supporto) per valutare eventuali acquisti di euro, tenendo conto che un superamento ribassista di area 142.20 potrebbe, a step, condurre a 141.90/70/50.

GbpUsd: molto buono il quadro tecnico evidenziato sulla sterlina, sulla quale abbiamo cominciato a pensare a vendite incrementali a partire dalle prime resistenze di 1.6430, con l’idea che il mercato potesse tornare verso primi livelli di target rappresentati dal livello di 1.6380. Ci troviamo ora ancora sotto alle resistenze passanti per 1.6430, livello che se unito a 1.6450 potrebbe fornire buone possibilità valutative per vendere il pound, tenendo conto che uin superamento a rialzo di quest’ultimo livello potrebbe portare al raggiungimento di 1.6475, area chiave per valutare eventuali approfondimenti verso 1.6500 ed in estensione 1.6515. Un ritorno sotto i minimi di ieri (primo target in caso di tenuta delle resistenze) si rende necessario per valutare eventuali estensioni verso 1.6340.

AudUsd: come sull’EurJpy abbiamo cercato di passare l’idea di come fosse difficile inquadrare tecnicamente questo cambio su time frame relativi alla giornata, e quest’oggi ci troviamo in una situazione molto simile, con i livelli da curare che cominciano a delinearsi su grafici a 4 ore e che restituiscono delle potenziali resistenze passanti tra 0.8950 e 0.8970, area all’interno della quale potrebbe essere possibile cominciare a valutare vendite di dollaro australiano, tenendo conto che una ripartenza sopra 0.8990 potrebbe portare a risalite verso 0.9010, che potrebbe intervenire come resistenza. Continuiamo a tenere segnato il livello di 0.9060 per evoluzioni più importanti, che probabilmente non riguarderanno la giornata di oggi ma che a nostro parere dev’essere tenuto segnato in testa.

Ger30 (Dax): i prezzi sono arrivati sulle resistenze viste ieri e dato il momentum del movimento è possibile attendersi dei tentativi di estensione verso area 9,550, dove eventualmente cominciare a valutare potenziali frenate delle quotazioni con la possibilità di pensare a vendite dato il buon R/R in quanto, se dovessimo vedere superato il livello di 9,565, potremmo attenderci potenziali estensioni verso 9,595.

XauUsd (Oro): nessuna rottura a rialzo dell’oro sulla quale avrebbe potuto formarsi una divergenza ribassista a 4 ore sulla quale poter lavorare.
All’interno del nostro Morning Meeting, che si tiene ogni mattina alle ore 9.30 e che potete seguire dal vostro schermo di casa interagendo con noi tramite una chat, abbiamo visto la possibilità di lavorare comunque sulle resistenze per il buon R/R offerto dall’operazione.

Adesso ci troviamo in una situazione ibrida, con i prezzi sotto le medie orarie che però non hanno ancora incrociato a ribasso e se ci spostiamo su un grafico a 4 ore siamo ancora sopra la media a 100 che potrebbe intervenire come supporto sulla divergenza ribassista ancora valida. L’idea è quella di attendere eventuali ritorni verso l’area passante per 1.235.00 (livello statico dato da ultimi massimi e ultimi minimi) per valutare eventuali frenate dei prezzi, che se dovessero rompere a rialzo l’area di 1,240.00 potrebbero approfondire verso 1,250.00.

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