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Eurodollaro: occhio ai supporti, daranno segnali sul trend futuro

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Legnano – Cominciamo la settimana all’insegna di movimenti correttivi, in attesa di venire a conoscenza di quanto ci si verrà detto nel primo summit dell’Unione europea dell’anno, che si terrà oggi a Bruxelles.

Gli analisti, come sempre, si stanno interrogando su cosa verrà discusso e soprattutto se verranno comunicate ai mercati delle decisioni concrete per continuare a cercare di arginare la crisi in atto, ma di fronte a domande del genere la risposta sarà con tutta probabilità negativa.

Il focus degli incontri molto probabilmente riguarderà l’individuazione di misure in grado di stimolare la crescita (anche se, con molte economie che hanno a che fare con tagli della spesa ed aumenti della pressione fiscale, non si avranno degli effetti importanti nel breve periodo) e per migliorare le condizioni del mercato del lavoro.

Un’altra questione che verrà discussa all’interno del meeting, sarà quella greca. Come sappiamo, la situazione è veramente delicata e le trattative con i creditori privati (oltre che con la Troika), saranno cruciali per determinare il futuro ellenico, che se andiamo avanti così si avvicina sempre di più alla possibilità di assistere ad un default, che farebbe sì, a quel punto, scendere la moneta unica e trasmetterebbe degli effetti a catena sull’intera Europa.

Si sta ipotizzando il controllo del budget greco da parte dell’Unione Europea, rumor di fronte al quale gli stessi Greci non hanno reagito bene (c’era da immaginarselo, ma se essi non sono in grado di gestire la situazione, qualcuno che ha interesse a non vedere saltare il Paese dovrà pur farlo, no?).

Vedremo cosa succederà. Le implicazioni che il summit di oggi avrà sui mercati potrebbero essere limitate in caso di nessuna sorpresa particolare: la moneta unica potrebbe continuare la sua correzione, che se tuttavia si fermerà sopra i supporti, come vedremo tra poco, potrebbe rimanere tale. Le borse asiatiche questa notte hanno performato in territorio negativo e potrebbero essere seguite da quelle europee.

Dalla Francia intento arriva un discorso di Sarkozy che prospetta l’innalzamento dell’Iva al 21.6% e la creazione della Tobin Tax a partire da agosto (lo 0.1% su ogni transazione), con il chiaro scopo di fare propagando politica in vista della sua ricandidatura alla presidenza francese, mentre da Fitch arriva il taglio di rating di diversi Paesi Europei (Spagna e Belgio i più importanti) tra cui l’Italia, che avrebbe meritato un taglio più consistente senza le manovre di Monti, ha dichiarato l’agenzia. Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica non avremo nulla di particolare oggi a parte i dati sui consumi americani, in pubblicazione alle ore 14.30.

La prima sezione di analisi tecnica della settimana si apre osservando il cambio eurodollaro e il percorso di salita oramai in atto da due settimane esatte. È dal 16 di gennaio scorso, infatti, che possiamo notare una tendenza rialzista con un coefficiente di inclinazione davvero interessante. La tendenza per le prossime ore/giornate sembra dipendere molto dalla trendline di supporto che indica in 1.3080 il primo livello dinamico di supporto, mentre allo stesso tempo fornisce segnali davvero confortanti il primo tentativo di rompere i massimi di riferimento precedenti che si trovano compresi fra 1.32 e 1.3260. L’idea di fondo è di rimanere con questo trend sino a che ci saranno le condizioni per farlo.

L’inversione vista sul cambio UsdJpy da mercoledì sera ha riportato i prezzi all’interno di livelli ampiamente conosciuti. Per l’evoluzione di breve possiamo ipotizzare che giocherà un ruolo fondamentale l’area di supporto di 76.55, che per tutto il mese di gennaio ha sostenuto i prezzi senza mai essere stato oltrepassato. La rottura potrebbe portare in dote un movimento dall’ampiezza di una figura e riportare all’attualità il minimo storico di 75.55 visto a fine ottobre.

Abbiamo compreso i giorni scorsi come 102.50 rappresenti il punto di svolta per il cambio EurJpy. Sino ad una rottura sembra piuttosto incerto il movimento di ripresa e i movimenti potrebbero portare nuovamente lo yen ad apprezzarsi oltre la soglia chiave di 100. Prima che ciò avvenga crediamo si possa guardare con attenzione ad un livello di supporto intermedio che si trova a 100.50 e che è suggerito dai livelli di svolta evidenti su un grafico orario da una decina di giorni a questa parte.

Il cable sta consolidando sui massimi raggiunti venerdì e toccati nuovamente ieri sera in apertura del mercato (1.5735). Come nel caso dell’eurodollaro è possibile disegnare una tendenza che sostiene i prezzi da due settimane esatte e che indica quindi un livello di supporto dinamico a 1.5625 (livello che trova peraltro conferma grazie al minimo di venerdì e il massimo di mercoledì durante il percorso di salita).

Il grafico del cambio UsdChf risulta del tutto speculare a quello di eurodollaro. I livelli di ripresa ed interruzione del trend ribassista si trovano prossimi a 0.9220 mentre il punto d’arrivo potrebbe trovarsi di poco al di sotto di 0.91 figura dove notiamo passare il 50% di ritracciamento del movimento in salita compreso fra 0.8575 e 0.9590.

Nulla di nuovo per quanto riguarda il cambio EurChf. Continua ad essere valido il percorso ribassista evidenziato da un mese e mezzo il cui obiettivo finale continua a risultare nei pressi di 1.20. Il livello di svolta è dato da 1.21 figura.

L’inversione del dollaro australiano, ancora più volatile al di sotto di 1.0590, potrebbe condurre i prezzi nuovamente in area 1.0440 senza per questo aver interrotto la tendenza che da qualche settimana risulta essere particolarmente positiva. Prima che questo avvenga è possibile provare a notare la tenuta di un livello intermedio che si trova a 1.0540.

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