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Euro: market mover cruciale sarà la Grecia

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Legnano – Eccezionale inizio di settimana quello dei mercati, tanto sul fronte valutario, quanto e soprattutto su quello azionario con le Borse europee che hanno archiviato la seduta con incrementi dell’ordine di due punti percentuali (il FTSE MIB addirittura a un +3%) e quella americana con la giornata più performante da alcuni mesi, che ha visto il maggior rialzo da settembre per Dow Jones e S&p500 i quali hanno terminato con rispettivamente +1,7% e 2% e perfino da luglio per il Nasdaq chiuso con un +2,2%.

Il tema principale, e che in parte spiega il rally dei listini, è senza alcun dubbio il “fiscal cliff” e la luce che sembra filtrare per un possibile accordo tra il Presidente Obama e il Congresso Repubblicano; lo stesso Capo della Casa Bianca si è mostrato ottimista sulla possibilità di un accordo entro il 31 Dicembre.

Il contesto appare tuttavia piuttosto controverso per gli operatori finanziari che sono da tempo divisi tra una visione ribassista causata da trimestrali societarie deludenti e dallo svanito effetto liquidità della Fed, e rialzista dall’altro proprio su quello che potrebbe essere una risoluzione al precipizio fiscale che invece rappresenterebbe un volano per le quotazioni che potrebbero raggiungere nuovi massimi storici.

Un buon contributo all’ottima sessione di mercato è stato fornito inoltre, sempre dal lato americano, dai dati sulla compravendita di case esistenti migliori del previsto (4,8 milioni di unità vs 4,5) mentre dal fronte europeo, da un rumour diffuso da Reuters per il quale la prossima tranche di aiuti alla Grecia potrebbe essere di oltre 13 miliardi superiore a quanto stimato (44 miliardi invece di 31).

Va infatti ricordato che proprio oggi è in calendario la riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurozona per deliberare sul pacchetto di aiuti verso Atene, che potrebbe rivelarsi un grandioso market mover per il mercato in grado, in caso di esito auspicato, essere supportivo per l’Eurodollaro e per il rischio in generale. Il downgrade della Francia da parte di Moody’s, invece, sembra ad ora non aver avuto effetti sul mercato.

Nella notte intanto vi sono stati alcuni dati relativi al Giappone e la conferenza stampa della Bank of Japan che, oltre a non aver annunciato nuove misure di allentamento monetario, non ha rilasciato commenti significativi; i punti salienti continuano ad essere infatti la presa d’atto di un’economia ancora debole e fragile verso un moderato recupero, il calo delle esportazioni in particolare nel settore manifatturiero e che proseguirà la politica di tassi a zero e di acquisto di asset.

Questo non ha certo scaldato il mercato con uno yen che riprende forza, e tra poco lo vedremo, e il Nikkei che rallenta il suo sprint riportandosi sui supporti in area 9120.

In attesa di news dall’Ecofin oggi potrebbe essere ancora una giornata moderatamente positiva, con possibili prese di profitto in grado di far ritracciare le diverse price action sui supporti di breve per poi provare ancora a riprendere i massimi; cruciale in questo senso sarà capire se il bund, benchmark per antonomasia del mercato, potrà raggiungere e violare il fondamentale supporto a 142,85 che fornirebbe uno slancio decisivo per il risk-on.

Molto preciso il cambio Eurodollaro che, dopo una mattinata non direzionale, ha rotto bene al rialzo la resistenza di breve a 1,2785 portandosi poi al fondamentale livello di 1,2820. E’ questo infatti il prezzo attorno al quale si formeranno le decisioni di breve degli operatori i quali potrebbero riprovare a testare il livello (ricordiamo la Grecia), che se superato porterebbe ad un balzo in avanti di almeno 60 pips. Non appare tuttavia un livello facile da oltrepassare e un definitivo stazionamento sopra o sotto il pivot point potrebbe essere rivelatore in questo senso; approfondimenti al ribasso si potrebber avere infatti in area 1,2760 e 1,2740 in estensione.

UsdJpy

Come detto in apertura, lo yen sempra poter dare segni di rinnovata forza con il cambio che, dopo aver messo a segno un rally significativo, potrebbe stabilmente posizionarsi al di sotto del pivot point giornaliero e scaricare la divergenza rialzista ancora valida e ben visibile sul grafico a 4 ore. Resta tuttavia il supporto di breve a 81,10 il grande scoglio da superare che, in uno scenario opposto, ben fungerebbe da punto di rimbalzo per una prospettiva di breakout dei massimi relativi fino all’importante resistenza a 81,80.

EurJpy

Livello di grande attenzione quello del cambio euro yen, intrappolato tra i diversi livelli statici, di breve e di lungo, e il livello dinamico rappresentato dalla trendline ribassista tracciata a partire dall’Aprile del 2011. Anche qui potrebbe profilarsi una divergenza ribassista su un timeframe a 4 ore che, se confermata, vedrebbe in 103,30 il suo primo punto di approdo sul movimento già intrapreso sulla scia dello stesso pattern ma su un grafico orario. Notizie positive sul fronte europeo ci condurrebbero invece sui massimi relativi fino a104,50.

GbpUsd

Il rally dei mercati ha naturalemente investito anche il cable, di nuovo in grado di riportarsi sulle resistenze e, più in particolare, sul preciso livello tecnico di 1,5910. Il cambio è ora racchiuso all’interno di una figura di congestione che lo vede racchiuso tra il suddetto livello e 1,5885. La violazione su uno dei due lati risulterebbe decisiva per una direzionalità giornaliera su cui poter operare con ordini di breakout. Al ribasso tuttavia l’area appare più difficile, perché caratterizzata dal passaggio di tutte le medie mobili sull’orario, ma proprio per questo più remunerativa in caso di violazione verso 1,5850 e 1,5820.

AudUsd

Dopo le forti liquidazioni di dollaro australiano della settiman scorsa abbiamo assisitito ad una sostanziale ripresa del cambio in questione, anch’esso ora intrappolato in un rettangolo delimitato da 1,0420 e 1,0390. Il quadro tecnico appare molto simile a quello del cable, descritto dalle medie di breve e lungo che sull’orario potrebbero lavorare da supporto al prezzo e frenarne il ribasso che in queste ore sembra profilarsi. Restano 1,0360 al ribasso e 1,0450 i livelli da osservare.

XauUsd

L’oro è tornato correlato positivamente con il rischio e ha provato a violare la prima resistenza di breve a 1730 senza tuttavia avere la forza per portarsi verso il più importante a 1740. Potremmo rivedere ritracciamenti a 1730, livello in grado si spiegarci di più per la tendenza di breve. Ancora una volta 1720 e soprattutto 1700 i livelli al ribasso.

USOil

Continua sostenuto il cammino rialzista del petrolio, in scia anche alla tensioni di guerra nella striscia di Gaza che tipicamente provocano rialzi della quotazione dell’oro nero. Ieri vi è stato solo un tentativo di rottura al rialzo, svilito poi da un momentum in esaurimento, ma che potrebbe palesarsi oggi se ci riportassimo al di sopra dei 90 dollari il barile. In questo caso non apparirebbe folle parlare di 93,70. 87,45 invece resta il supporto di riferimento.

Ger30

Bella la divergenza rialzista sul 4 ore di ieri che ha riportato l’indice fino alla resistenza statica di 7120. Pattern ancora in atto ma che potrebbe riprendere a manifestare il suo effetto solo se ci dovessimo riportare al di sopra del livello suddetto verso un ambizioso 7185. 7000 e 6950 i supporti.

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