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EURO: JUNCKER LANCIA L’ALLARME SULLA “DERIVA” DELLE ECONOMIE UE

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Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker lancia l’allarme sulla deriva che rischiano di prendere alcune economie dell’Eurozona. “Dobbiamo stare attenti – dice Juncker al giornale Sueddeutsche Zeitung – che le attuali divergenze non si amplino. Un’unione monetaria non puo’ durare a lungo se le attuali divergenze nei conti pubblici diventeranno troppo grandi”.

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BONAIUTI, “NOI SIAMO FUORI DELLA CRISI, LO DICE L’UE”

(AGI) – Roma, 13 feb. – L’Italia e’ fuori della crisi grazie al suo sistema di piccole e medie imprese. Lo ribadisce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: “In Italia le piccole e medie imprese hanno sostenuto l’economia con grande elasticita’. Per questo l’Osce, il Fmi e l’Unione Europea hanno riconosciuto che l’Italia e’ uscita dalla crisi”.

L’Italia e’ proprio tra i paesi a cui allude, senza nominarli, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, quando afferma che “un’unione monetaria non puo’ durare a lungo se le attuali divergenze nei conti pubblici diventeranno troppo grandi”. Ripetiamo quanto scritto qui su WSI: “La Grecia e’ sotto attacco perche’ ha un deficit al 13% del Pil; bene, ma che senso ha, a questo punto, quel parametro del 3% fissato dal Trattato di Maastricht? Il debito pubblico greco e’ al 125% del Pil (quello dell’Italia al 118%) mentre le griglie europee parlano di un limite massimo del 60%. Allora: rivediamo tutti gli schemi e regole UE, oppure preferiamo salvare quei paesi “deboli” del Club Med oggi viziati e “drogati” dal loro finto benessere? Diciamo l’ovvio: sara’ impossibile ottenere dalla Grecia e dagli altri stati P.I.I.G.S. il rientro nei parametri entro tempi rispettabili. Per questo l’euro e’ una moneta ipervalutata mentre vale di fatto tanto quanto valgono i fondamentali del piu’ tenue anello della catena, in questo momento la Grecia. Ogni catena si spezza sul suo link debole anche se gli altri anelli sono fatti di titanio indistruttibile. Crediamo quindi ci pensera’ il mercato finanziario a smascherare l’ipocrisia dei nostri burocrati europei, nelle settimane che verranno.(l.c.)

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